Napoli, parte dell’edificio crollato è del Comune: “Un disastro annunciato”

Una parte dell’edificio crollato la mattina di mercoledì 20 gennaio, in piazza Cavour a Napoli, è di proprietà del Comune di Napoli. Nello specifico: quella immediatamente attigua alla chiesa di Santa Maria del Rosario alle Pigne, detta del Rosariello. A confermarlo, ai microfoni di Inews24.it, è il generale Ciro Esposito, comandante dei vigili urbani di Napoli: “La cosa importante è che non abbiamo registrato vittime o feriti. Era inagibile solo la parte crollata. Il resto della struttura, invece, non era inagibile. Il crollo è esterno, interessa parte della chiesa, di proprietà del Comune.

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Alle parole del generale Esposito fanno seguito quelle dell’architetto Angelo Spadaro, che nel 2016 era fra coloro che hanno curato il restauro dell’edificio retrostante la chiesa: il Plesso Froebeliano della scuola Russo-Montale, istituto d’infanzia, primario e secondario. Anch’esso di proprietà del Comune di Napoli: “Questo edificio era abbandonato – racconta l’architetto ad Inews24.it – lesioni, infiltrazioni d’acqua, vegetazione spontanea radicate nelle murature. Persino una pianta di fico, con tanto di tronco e ramificazioni. Ma nessuno se n’è fregato.”

Il tronco di un albero cresciuto fra le murature

L’area tra via Stella e piazza Cavour è attualmente posta sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. L’architetto Spadaro, fra le altre cose, denuncia che giorni prima erano caduti pezzi d’intonaco. Motivo per cui un’associazione di pensionati sottostante, “Rinascita Stella”, fu evacuata: “E meno male. Altrimenti, sotto queste macerie, ci sarebbero stati un sacco di anziani.”

L’umidità corrode la chiesa: “Se ci sarà un altro crollo diranno: come mai è successo?”

La pluviale corrosa sulla chiesa del Rosariello
La pluviale corrosa sulla chiesa del Rosariello

E adesso? I pericoli per la struttura sembrano non essere terminati. Alla destra della facciata della chiesa del Rosariello si vede, distintamente, un’enorme pluviale rotta, che fa bella mostra di sé ricoperta dall’umidità: “Poi diranno, ‘come mai è successo questo? è stata colpa del terremoto dell’80 che ha danneggiato gli edifici storicI. Nessuno sapeva niente’ – conclude l’architetto Spadaro – No. La colpa è di chi non ha voluto fare i lavori.”

Ha collaborato Giovanna Sorrentino