Borghi (Lega) a iNews24: “Crisi di governo, Mattarella non è così imparziale”

Claudio Borghi (da Facebook)

Il deputato della Lega, Claudio Borghi Aquilini, nega di essere l’artefice delle trattative parlamentari mirate a sottrarre numeri alla maggioranza: “Non ho chiamato nessuno, ma è normale che i cinquestelle vogliano andarsene”. Molto duro anche sulle manovre dei “costruttori” e sulla costituzione di un nuovo gruppo al Senato in sostegno di Conte: “Stiamo parlando del nulla”- mentre sulla gestione della crisi di governo da parte del Quirinale è lapidario: “C’è preclusione verso soluzione di centrodestra”

 

Onorevole Borghi, dopo il ritiro dei ministri da parte di Renzi, le forze di maggioranza sono attualmente impegnate in frenetiche trattative per trovare in parlamento i numeri utili alla prosecuzione dell’esperienza di governo in vista del doppio appuntamento alla Camera (lunedì) e soprattutto al Senato (martedì). Lei che idea si è fatto sui possibili sviluppi di questa crisi?

“Ah guardi, sono anche io qui ad aspettare di vedere cos’altro faranno questi fenomeni, è un teatrino imbarazzante quello che stanno tirando su”

Crisi di governo e ricerca dei “costruttori”

reazioni crisi governo
Governo (Foto: Getty)

Secondo lei, Italia Viva è davvero arrivata ad una rottura definitiva con le altre forze di maggioranza?

“Ognuno può vederci quello che vuole in questa situazione, certo è che anche qualora anche i renziani dicessero “ ok, abbiamo scherzato”, difficilmente le cose potrebbero tronare come prima tra Iv, M5s e Pd. Ricordo all’inizio della legislatura i moniti  puntuali di Mattarella che diceva “no ai responsabili, sì ad un progetto politico”,  invece oggi abbiamo Mastella che telefona a Calenda (ride- ndr). Ecco, non mi pare che questo sia esattamente ciò che corrisponda alle caratteristiche di un progetto politico serio per il Paese”

A proposito di progetto politico, ha sentito che al Senato si è costituito il nuovo gruppo “Maie–Italia 23”?

“Appunto, ma dico stiamo scherzando? Qui siamo passati da De Gasperi a Merlo e De Falco. Stiamo parlando del nulla”

Ciononostante, il presidente Conte e i vari pontieri del governo sembra che non siano gli unici ad alzare la cornetta del telefono in questo momento. Proprio negli ultimi giorni infatti circolano voci che vorrebbero 5 senatori pentastellati pronti ad approdare tra le fila del Carroccio, può confermarcelo?

“Come ha detto lei, i giochi si fanno al Senato, noi deputati possiamo solo attendere e stare a vedere quello che succede”

Eppure dalla Lega sembra ci sia una certa linea preferenziale soprattutto verso i malpancisti del M5s,  pensi che oggi Il Fatto Quotidiano indicava proprio lei come artefice del tam-tam telefonico.

“Si, ho letto il retroscena, ma siamo totalmente fuoristrada. Io non conosco nessuno al Senato, non un singolo senatore del M5s, quindi è evidente che non possa essere io l’artefice di queste chiamate. D’altra parte è vero, ma questo non è un segreto, che sono da sempre impegnato nel cercare di portare persone valide nella Lega, l’ho fatto con Zanni e con Bagnai, che addirittura veniva dalla sinistra. Non vedo quale sia il problema, se in parlamento ci sono elementi che possono portare un valore aggiunto nella squadra, ben venga”

Conte e i numeri al Senato per ottenere la fiducia

conte DPCM
Giuseppe Conte (Getty Images)

Però può confermarci che un po’ di movimento c’è tra la Lega e alcuni senatori M5s ?

“Direi che è comprensibile, questo è ciò che avviene quando un partito tradisce il proprio mandato e gli ideali per cui è stato eletto. Anzi mi sarei aspettato anche più adesioni tra i cinquestelle, a partire dall’ infame voto sulla riforma del Mes,  ma anche lì sono poi accadute cose che ho difficoltà a spiegarmi”

Cioè?

“Abbiamo visto grillini contrari alla riforma del Mes uscire dal M5s, per poi approdare nel gruppo con Tabacci (ride-ndr)…  sono gli insondabili misteri dell’animo umano”

Ma secondo lei, al Senato il premier ha veramente i numeri per sostituire Italia Viva ed arrivare almeno a quota 161?

“No, non credo, e comunque anche se ne ottenesse 162 non mi sembrerebbe una garanzia sufficiente per impostare un progetto serio di governo. Vista la situazione non capisco cosa aspetti il Presidente della Repubbllica a sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. Potrei capire se a seguito di tutto ciò si fosse formato un governo istituzionale, o di larghe intese, ma non questa porcheria a cui siamo costretti ad assistere”

L’accusa di parzialità al Quirinale

Mattarella covid-19
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Getty)

Ma questa conta parlamentare, anche tra i banchi del centrodestra, nasconde forse il sogno di un possibile ribaltone politico in questa stessa legislatura?

“Sarebbe uno scenario interessante, ma dal momento che Mattarella già una volta non diede il mandato esplorativo a Salvini quando era doveroso farlo, e mi riferisco alla vittoria del centrodestra nelle elezioni politiche del 2018, francamente non capisco a che serva parlarne ora. Lo dico amareggiato, perché penso ci sia una sorta di preclusione da parte del Presidente della Repubblica verso questo tipo di soluzione, non mi piace, perché evidenzia una parzialità di visione, ma devo prenderne atto”

Quindi sta dicendo che la gestione della crisi di governo da parte del Presidente della Repubblica non sarebbe del tutto imparziale?

“Applaudire la gestione e l’imparzialità del Capo dello Stato è diventato quasi un luogo comune ormai. Personalmente se analizzo la situazione con occhio disincantato, noto che Salvini doveva ricevere l’incarico di governo tempo fa, ma non l’ha avuto e che Paolo Savona è stato definito” impresentabile” come ministro, pur non essendo un incompetente come Gualtieri

Si tratta di una preclusione del Quirinale verso la Lega quindi?

“Purtroppo non posso fare a meno di constatare come alcuni esponenti della Lega, e forse anche io sono fra questi, non possano nemmeno essere considerati, mentre invece vanno bene altri personaggi, tipo Bonafede. Ecco, diciamo che a conti fatti,  tutta questa imparzialità non riesco a vederla”