
Il Sottosegretario al ministero dell’Economia e finanze del M5s, Alessio Villarosa, attacca Renzi per la scelta di aprire una crisi di governo: “È un atto gravissimo”. Nessun dubbio sulla leadership del Presidente Conte, mentre sulle responsabilità dello scontro istituzionale: “Errori anche dal MEF, ma riporre fiducia in Renzi è impossibile”
Sottosegretario, dopo il Cdm di ieri sera, con l’astensione di Italia Viva sull’approvazione del Recovery Fund e la convocazione prevista nel pomeriggio della conferenza stampa di Matteo Renzi, possiamo dire che si sta ufficialmente aprendo la crisi di governo?
“Scopriremo molto presto le ragioni di questa crisi, d’altronde in assenza di valutazioni di merito sarà facile comprenderne la vera ratio. Personalmente ritengo che l’allocazione delle risorse rappresenti l’unico vero nodo politico da dover affrontare in questo momento storico, tutto il resto lo trovo inopportuno”
Vi aspettavate di arrivare a questo punto, voglio dire, alla fine quello di Renzi non era bluff?
“Non lo avrei mai immaginato, soprattutto durante la peggior crisi economica degli ultimi tempi. Quanto accaduto, anche in relazione agli eventi del passato, evidenzia l’impossibilità di poter riporre in lui una piena fiducia”
Renzi e le frizioni con Gualtieri

In caso di caduta dell’esecutivo, quale scenario le sembra più probabile?
“In molti spingono per un rimpasto, d’altronde la sete di poltrone di molti politici italiani, purtroppo, è famosa nel mondo. Il tutto però si sarebbe potuto affrontare diversamente”
In che modo?
“Se Renzi aveva riscontrato dei problemi con Gualtieri nell’ambito della gestione delle attività del dicastero e dei lavori preparatori del Recovery plan, sarebbe stato opportuno allora parlarne in un vertice di maggioranza e valutare una più equa ripartizione delle competenze, tali da garantire un maggior equilibrio sia politico che istituzionale”
Quali sono i rischi di una crisi al buio in un momento come questo?
“È molto semplice: decretare la fine del Governo in questo momento è un atto gravissimo, che mina l’unica vera occasione di rilancio economico della nostra Repubblica e rende impossibile la richiesta immediata di nuovo scostamento per ristorare le aziende in crisi a causa della pandemia”
Le responsabilità del Mef

Ma è davvero Renzi l’unico colpevole di questa crisi?
“Renzi ha cercato questa crisi ma, sicuramente, al Ministero dell’Economia e delle Finanze sono stati compiuti molti errori, che non sempre hanno garantito quella ripartizione di competenze di cui parlavamo prima. Tutto ciò però, lo ripeto, si sarebbe dovuto risolvere con un vertice di maggioranza e non con una crisi che mina l’unica grande occasione (ndr- il Recovery plan) che consentirà al presidente” del Consiglio Giuseppe “Conte di condurre il nostro Paese alla stabilità economica e sociale”
Mi pare di capire che la presenza di Conte come premier è per voi imprescindibile per il proseguo dell’esperienza di governo?
“Assolutamente si, non c’è alcun motivo per sostituirlo”
L’ipotesi di un ministero alla Boschi

Se il dazio da pagare per evitare la crisi fosse l’assegnazione di alcuni ministeri importanti ad Italia Viva (ndr-si parla di Rosato agli Interni e della Boschi al Lavoro o alle Infrastrutture), per lei sarebbe un compromesso accettabile?
“Se come ripete continuamente, la questione centrale per Renzi non sono le poltrone, ma il bene del Paese, non credo allora che un partito politico al 3% possa avanzare ulteriori richieste di ministeri per continuare a governare”
La crisi potrebbe avere contraccolpi anche sul versante del Recovery Fund? Sarebbe più difficile per l’Italia ottenere, gestire e spendere quei soldi con una crisi di governo in atto?
“Certo. Ieri abbiamo chiuso il testo, ma ci sono tanti altri passaggi attuativi da porre in essere. Per questa ragione bisogna riporre fiducia in Conte e continuare a governare con un alto senso di responsabilità istituzionale”