Covid, nanoanticorpi che bloccano il virus: in arrivo una nuova terapia che potrebbe affiancare la copertura data dai vaccini

Oltre allo sviluppo dei vaccini per immunizzare la popolazione mondiale contro il coronavirus, assume parallelamente importanza lo studio su una possibile cura neutralizzante. Riuscire a curare il Covid tramite dei nanoanticorpi, testati su lama e alpaca. Questa è la base di una possibile terapia per curare i pazienti affetti da infezione di SarsCov2 in un prossimo futuro, secondo quanto messo a punto dai ricercatori svedesi dell’Istituto Karolinska, insieme a quelli dell’università di Bonn e dello Scripps Research Institute della California.
Gli scienziati stanno studiando questi piccoli anticorpi che impediscono al coronavirus di entrare nelle cellule umane. Lo studio di ricerca, pubblicato su Science, mostra che questo gruppo di nanoanticorpi ha avuto un effetto particolarmente buono, anche se il virus è mutato. Secondo i ricercatori, a breve potrebbe iniziare la sperimentazione sull’uomo per arrivare alla messa a punto definitiva della cura.
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Covid, nanoanticorpi che bloccano il virus: una nuova cura in arrivo

Proteine specifiche, le cosiddette spike, presenti sulla superficie del virus SarsCoV2 aiutano il patogeno a infettare le cellule ospiti. Pertanto, gli anticorpi hanno la funzione di bloccare le proteine, impedendo loro di legarsi alla cellula possono essere un modo per fermare l’infezione.
I ricercatori del Karolinska Institute hanno dichiarato: “Questa nuova tecnica dei nanoanticorpi è eccezionalmente efficace nel bloccare la capacità del virus di diffondersi tra le cellule umane nella coltura cellulare”.
Inoltre, i nanoanticorpi combinati hanno funzionato anche in test su una variante del virus che muta molto rapidamente.
“Ciò significa che il rischio è molto basso che il virus diventi resistente a questi anticorpi combinati“, osserva Martin Hällberg, capo ricercatore svedese.
Questo potrebbe risolvere definitivamente il rischio delle famose varianti (come quella inglese) che stanno preoccupando gli operatori medici di tutto il mondo.