L’ex europarlamentare del Carroccio, Mario Borghezio, attacca il governo e la classe dirigente del Paese: “In Italia questi politici dovrebbero girare con la scorta, mi chiedo perché non gli sputino in faccia”. Su Trump e i disordini di ieri a Capital Hill: “Non è mica stato lui a sparare, l’errore è dell’establishment che ha scelto quella cariatide di Biden”
Borghezio, lei nel 2016 salutò l‘elezione di Donald Trump alla Casa Bianca dichiarando che era “una vittoria dell’America bianca e cristiana”…
“E lo confermo ancora oggi!”
Ma non è rimasto turbato nemmeno un po’ per le immagini di ieri dell’attacco a Capital Hill?
“Non mi risulta che sia stato Trump a sparare, né tantomeno ad entrare armato in Campidoglio. I disordini sono scoppiati a causa di un gruppo di suoi sostenitori, ma non è Trump ad avere responsabilità per quello che è successo ieri. La colpa è dell’establishment che ha deciso di puntare su quella vecchia cariatide di Biden, non riuscendo a capire che evidentemente non era la scelta giusta per quell’America che invece chiedeva qualcosa di molto diverso”
L’assedio al Campidoglio e le polemiche sul riconteggio dei voti

Un’America che però alle elezioni è risultata essere in minoranza…
“Questo è ancora tutto da dimostrare. Mi creda, mi sono occupato in passato di truffe elettorali e so bene cosa vuol dire avere la certezza di aver subito un broglio e non poterlo dimostrare”
Ma non esistono conferme in questo senso, anzi le prove raccolte fino a questo momento non solo confermano il risultato, ma inguaierebbero ulteriormente Donald Trump.
“Facciamo così, diciamo che più o meno la metà del Paese la pensa come Trump. Tra di loro ci saranno anche degli estremisti, ma soprattutto c’è l’America profonda, onesta, laboriosa e patriottica: il vero volto degli Usa. Dall’altra parte ci sono le potenti lobbies, che evidentemente pensavano di poter condizionare Trump e usarlo a loro piacimento, ma si sono sbagliate perché lui invece ha sempre fatto quello che voleva. L’errore che commettiamo noi invece, è che ancora stiamo qua a discutere solo di Trump e non di quei 70 milioni di americani che l’hanno votato”
Lei parla di establishment e lobbies che avrebbero messo fuori gioco l’uomo più potente del mondo, eppure nelle immagini di ieri abbiamo visto gli agenti di polizia che spostavano le transenne per permettere il passaggio ai manifestanti armati. Secondo lei sarebbe accaduto lo stesso a parti inverse, se a manifestare fossero stati invece i rappresentanti degli oltre 80 milioni di voti di Joe Biden ?
“Quello che è accaduto ieri lo giudicheranno le inchieste, certo non escludo nemmeno che molti tra i poliziotti fossero più trumpiani dei manifestanti. Voglio dire, tutti sanno che i democratici sono dalla parte dei neri e contro i poliziotti ogni volta che c’è una sparatoria, quindi che ci sia un riflesso incondizionato da parte delle forze dell’ordine e dei militari contro ciò che esprime una parte del partito democratico, mi sembra anche normale“
Qualcun altro questa la chiamerebbe eversione…
“Queste persone si sono sentite defraudate perché hanno capito che la sconfitta di Trump in realtà, era stata già decisa da tempo, ma al di là di Trump, il trumpismo è ancora vivo e sono convinto che ne uscirà rafforzato”
Salvini, Meloni e il sostegno a Trump

Quindi nessun imbarazzo nei confronti di quei leader che, anche in Italia, hanno sempre apertamente appoggiato sia Trump che il suo modo di far politica?
“Assolutamente no, anzi, mi auguro che la Lega non dimentichi l’insegnamento del popolo trumpiano, che da parte nostra merita solo un’ enorme ammirazione. Ancora non so quale sia la presa di posizione della Lega sui fatti di ieri, ma ho molta fiducia nelle dichiarazioni di Giorgia Meloni, che mi pare ormai parli più lei da leghista che Salvini”
In Italia invece ancora non sappiamo se la crisi di governo provocherà o no la caduta dell’esecutivo, lei che ne pensa?
“Quella che stiamo vivendo è una situazione che ci fa capire quanto sia grande la pazienza degli italiani, ancor più quando vediamo in America una reazione cosi profonda sulla questione Trump. Il prevalere continuo degli interessi di bottega sugli interessi generali ,in particolare da parte degli esponenti del governo, credo che ormai abbia disgustato la maggioranza dei cittadini, di qualsiasi orientamento politico”
Lei trova quindi delle analogie tra la situazione politica italiana e quella americana?
“Delle differenze più che analogie, che esaltano il carattere ultra-tollerante degli italiani, ma non è detto che sia sempre un pregio. È incredibile come di fronte all’incompetenza e all’inadeguatezza di questa classe politica gli italiani continuino a subire. Per gli esponenti di questa classe dirigente, dovrebbe esser normale dover girare con la scorta, e lo dico io che sono stato scortato per anni, pur non avendo fatto del male a nessuno. Dalle incertezze sulla scuola, agli errori drammatici nella distribuzione dei vaccini e dell’antinfluenzale, mi domando come sia possibile che questi signori girino tranquilli senza che nessuno gli sputi in faccia“
Nel secolo scorso, in ambienti comunisti si diceva: “bisogna fare come in Russia”… Lei ora vuole “fare come in America”?
“Non posso negare la gravità della crisi politica che stiamo vivendo, ma ogni popolo reagisce a seconda della propria storia e la propria psicologia. Purtroppo tra noi e gli Usa c’è un enorme differenza: in Italia per esempio, qualche anno fa abbiamo avuto “il movimento dei forconi” a protestare, ma poi è bastato che gli apparati statali andassero a tirare le orecchie ai loro capi per far sì che la protesta rientrasse e si concludesse con un nulla di fatto”
Sembra quasi le dispiaccia che sia finita così.
“Dico solo che non è pensabile che la pazienza degli italiani duri all’infinito”