Negli Usa si è registrato un vero e proprio record delle morti per overdose nell’ultimo anno, in particolar durante la prima ondata della pandemia.

Drastico aumento negli Stati Uniti delle morti per overdose. Ad affermarlo, è uno studio condotto dal Centers for Disease Control and Prevention. Nel report viene evidenziato come nell’ultimo anno, e nello specifico in un arco temporale che va da Giugno 2019 a maggio 2020, negli Usa si sono verificate più di 80 mila morti dovuto all’abuso di sostanze stupefacenti. Un vero e proprio record, che diventa molto più comprensibile nel momento in cui ci si accorge che questa impennata si è verificata durante la prima ondata di contagi della pandemia di coronavirus. E lo stesso direttore del centro Robert Redfield a sottolineare questo legame spiegando che “lo sconvolgimento della vita quotidiana causato dalla pandemia ha colpito pesantemente quelli con disordini legati all’uso di sostanze”.
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Usa, oppioidi sintetici sponsorizzati per anni dalle case farmaceutiche

Gli oppioidi sintetici risultano la principale causa di morte, in particolar modo a causa del fatto che il fentanyl nel paese, viene spesso aggiunto all’eroina, la droga più consumata negli Stati Uniti. Rispetto allo scorso anno infatti, i decessi registrati a causa in queste sostanze sono aumentati del 38,4 per cento. D’altronde parliamo di un fenomeno con gli Usa si ritrovano a fare i conti da quasi mezzo secolo. Una svolta decisiva è sicuramente arrivata alla fine degli anni novanta, quando la grandi case farmaceutiche hanno iniziato a foraggiare l’utilizzo degli oppiacei per alcune terapie e cure mediche.
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Una scelta accompagnata da campagne di marketing molto aggressive, che hanno nel tempo indotto i medici di base e la popolazione a sottovalutare il pericolo dovuto all’assunzione di queste sostanze.