Nei primi nove mesi del 2020 in Italia c’è stato un calo del turismo pari al 51% rispetto al 2019: i dati del rapporto Istat
Nel corso dei primi nove mesi del 2020, nel nostro paese si è verificato un calo del 51% della presenza di turisti negli esercizi ricettivi. Il dato è emerso dall’ultimo rapporto dell’Istat in merito alla domanda nel settore turistico tra gennaio e settembre. Il calo, in termini numerici, parla di 192 milioni di presenze in meno.
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Nel dettaglio, nei primi nove mesi dell’anno si è registrato un calo del 68,6% dei turisti stranieri in Italia. Nonostante la riapertura delle frontiere dopo il lockdown, le flessioni sono continuate con un trimestre estivo che ha realizzato solo il 40% dei turisti stranieri in Italia rispetto al totale dell’anno prima.
Turismo in Italia, forte calo nelle grandi città

Nei mesi del lockdown, come ovvio che fosse, la domanda e le presenze nelle strutture ricettive si sono azzerate quasi del tutto. Il calo a marzo è stato dell’82,4%, ad aprile del 95,4% e del 92,8% a maggio. Rispetto al 2019 c’è stata una perdita di presenze pari quasi a 74 milioni di presenze, di questi 43,4 milioni di stranieri e 30,3 di italiani.
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Nel trimestre che va da luglio a settembre, la presenza totale di turisti in Italia è stata pari al 64% rispetto all’anno precedente per una perdita di 74,2 milioni di persone.
Nelle grandi città, quelle con più di 250mila abitanti, si è verificato un calo di presenze nei primi 9 mesi del 2020 pari al 73,2%. Per i borghi a stampo culturale, storico ed artistico, la diminuzione è stata del 54,9%, per le città marittime invece del 51,8%. I comuni a vocazione montana hanno registrato un calo del 29,3%.