Daniela Dapas era in casa con la figlia Marija di undici anni, quando la forte scossa di terremoto di magnitudo 6.4 ha sconvolto la Croazia. È la presidente della Comunità degli Italiani a Zagabria. Suo padre è italiano e vive a Trieste, lei invece si è trasferita da piccola con la madre nella capitale croata, dove si è laureata in Lingua e Letteratura Italiana e ha sposato un croato.
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“Per un minuto la mia casa è sembrata una barca”
Dov’era quando c’è stata la scossa oggi?
“Per fortuna ero in casa, altrimenti mia figlia di undici anni sarebbe stata sola durante il terremoto. Sono rientrata a mezzogiorno. Al momento della scossa, abbiamo sentito ballare la struttura per un minuto, come una barca, ma ha retto. La nostra casa è stata costruita dieci anni fa secondo i criteri antisismici. Ci sono stati danni in centro a Zagabria. Lì c’è anche la casa di mia nonna. Ma la vera tragedia è a Petrinja, dov’è sparito mezzo paese”;
Ci racconta come avete vissuto quel momento?
“Da quando c’è stato il terremoto a marzo, siamo stati inondati da volantini e messaggi in tv che ci spiegavano cosa fare in caso di terremoto, quindi abbiamo agito secondo i consigli. Per prima cosa, ho preso mia figlia e ci siamo rifugiate in un posto solido della casa, di passaggio tra il soggiorno e il corridoio. Il cane ci ha seguito, quasi sapesse anche lui come comportarsi. La cosa peggiore da fare sarebbe stata uscire dall’appartamento durante la scossa, quindi abbiamo mantenuto il sangue freddo e siamo rimasti lì. La televisione si è rovesciata, i libri sono caduti dagli scaffali, così come i bicchieri e i piatti: io mi meraviglio che la casa non abbia subito alcun danno, a parte gli oggetti. Abbiamo avuto molta paura, soprattutto mia figlia”;
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Terremoto Croazia: “Speriamo che quest’anno finisca presto”
Adesso come va in Croazia?
“Siamo molto stressati. Già a marzo c’è stato un terremoto con epicentro vicino a Zagabria, che ha causato moltissimi problemi. Poi è arrivato il Covid e abbiamo sofferto ancora di più e adesso le scosse di ieri (28 dicembre ndr.) e oggi (29 dicembre ndr.): non vediamo l’ora che finisca questo anno. La prima scossa si è verificata ieri alle 7.30 circa di mattina, di magnitudo 5.2, a Petrinja, e a Zagabria si è sentita forte e chiara. Non si è parlato d’altro per tutto il giorno”;
Siete in allerta?
“Nessuno può prevedere se ci sarà un altro terremoto, ma si sa che la zona di Zagabria e dintorni è sismica. L’ultimo terremoto risale al 1881 ed è stato quasi della stessa magnitudo di oggi, 6.3. La capitale a quei tempi era un piccolo centro e venne distrutto. A marzo alcuni palazzi storici ricostruiti sotto l’Austria – Ungheria sono crollati”;
Avete paura?
“Certo. In questo momento qui in casa siamo tutti vestiti, indossiamo stivali e abbiamo lo zaino pronto, per scappare se dovesse arrivare un’altra scossa”;
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La solidarietà per affrontare il post – terremoto
Come state affrontando la situazione?
“A Petrinja è arrivato l’esercito e sta per arrivare anche la Protezione Civile del Friuli, che già a marzo ci è stata di grande aiuto. Tantissime persone poi, si sono avviate verso Petrinja per aiutare, perché ci sarà tanta gente sotto le macerie. Da quello che sappiamo, ci sono alcuni morti, ma temo che il numero salirà”;
Sarà difficile affrontare il post – terremoto con la situazione Covid
“Come in Italia, qui c’è stato il divieto di spostamento tra le regioni. Oggi hanno sbloccato tutto e moltissima gente è andata via da Zagabria verso altre città croate, nelle case di villeggiatura. A dire il vero, penso che tra qualche giorno andrò via anche io”;
Ci sono molti italiani che vorrebbero tornare in Italia?
“Per l’estero è complicato. Uscire dalla Croazia è possibile ma bisogna capire se sarà permesso tornare in Italia, per la situazione Covid. Credo però – e mi informerò con l’Ambasciata Italiana in merito – che agli italiani sarà permesso tornare a casa, facendo ovviamente un tampone”.