Internet, report Surfshark: un terzo dei governi mondiali censura i social

Internet, uno studio condotto da Surface ha evidenziato che un terzo dei governi di tutto il mondo hanno censurato contenuti. 

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Surfshark, un’azienda che si occupa di studi sulla privacy digitale, ha pubblicato un report per analizzare il grado di libertà di internet in tutto il mondo. E i risultati purtroppo, sono abbastanza sconfortanti. Nello studio viene ad esempio evidenziato come negli ultimi cinque anni, un terzo dei governi in tutto il mondo abbia almeno una volta censurato un contenuto sui social. I continente in cui la libertà di espressione sul web è limitata sono l’Asia e l’Africa. Qui infatti esistono molteplici limitazioni e restrizioni nell’accesso ai social, e WhatsApp e Telegram risultano le piattaforme che più di tutte subiscono censura da parte dei governi, in particolar modo durante le elezioni. 

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Internet e censura: il caso di Cuba

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Nel report viene poi anche analizzato il caso di Cuba, che dalla data del 30 Novembre scorso, ha vietata l’accesso a quasi tutti i social. Una scelta che il governo ha intrapreso dopo alcune manifestazioni di piazza nella nazione da parte del settore artistico, che chiede all’esecutivo maggiori diritti. Una situazione che si è verificata anche in Tanzania, dove le autorità governative durante le elezioni hanno bloccato l‘accesso ai social per diversi giorni. Ma si tratta di un problema che riguarda anche il continente europeo. 

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Nel 2016 ad esempio, il Montenegro durante la campagna elettorale decise di bloccare gli accessi su WhatsApp. Così come nel corso degli anni, nazioni come Russia e Ucraina hanno introdotto diverse limitazioni all’utilizzo delle piattaforme, molto spesso a seguito di proteste e scontri politici.