Spagna, il leader di Vox, in un’intervista concessa al sito Inside Over, ha parlato della pandemia di coronavirus, accusando la Cina e la sinistra europea.

Il sito italiano di informazione geopolitica Inside Over ha intervistato il leader spagnolo di Vox Santiago Abascal, per parlare della pandemia di coronavirus e delle recenti elezioni americane. Per quanto riguarda la sconfitta di Trump, Abascal si limita semplicemente a considerare come a suo parere “i media e l’establishment globalista sono ansiosi di certificare la sconfitta di Trump”. Da non sottovalutare però la crescita all’interno dell’Europa dei partiti di destra in quanto “diversi movimenti come Fratelli d’Italia, Fidesz e Diritto e Giustizia godono di un significativo sostegno popolare che ha permesso loro di rimanere al potere o che li trasformerà in forze politiche decisive per il destino delle proprie nazioni”. Inevitabile poi una domanda sul fatto che sempre più spesso movimenti come Vox vengano accusati di foraggiare il negazionismo sul coronavirus. Critiche alle quali Abascal ha risposto spiegando che non si tratta di un rifiuto dettato dalla convinzione che questo virus non sia pericoloso.
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Spagna, leader Vox: “Chi non è d’accordo, viene classificato come negazionista”

Il problema piuttosto secondo il leader di Vox è che “le élite progressiste cercano di imporci una storia in cui chi osa essere in disaccordo sulla narrativa dominante che hanno costruito sul coronavirus viene classificato come un negazionista”. E per Abascal è necessario trascinare il governo cinese sul banco degli imputati: “È chiaro che il virus esiste e che proviene da un paese: la Cina comunista. È anche chiaro che la Cina deve pagare per tutti i danni causati e crediamo che, in questo momento cruciale della storia del nostro continente, tutti i paesi dovrebbero essere uniti in questa rivendicazione”. Infine, il politico spagnolo si è lasciato andare ad alcune considerazioni sulla sinistra europea, colpevole a suo parere di stare sfruttando la pandemia per accelerare il processo di globalizzazione nelle varie nazioni.
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Una situazione a cui il suo partito si opporrà sempre con decisione: “Ci affronteranno per denunciare che il globalismo, il multiculturalismo o le politiche di apertura delle frontiere sono dannose per tutti i cittadini europei”.