Caso Regeni, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è dichiarato intenzionato a fare di tutto affinché emerga la verità sulla morte del ricercatore italiano.
Agghiacciante.
Questo l’aggettivo utilizzato dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel commentare il quadro fatto emergere dai magistrati italiani sul caso di Giulio Regeni. Per questo motivo, nel corso di una riunione che si è tenuta a Palazzo Chigi, il Ministro ha chiesto al governo di essere compatto e determinato nell’utilizzare tutti i canali internazionali a disposizione e coinvolgere in modo diretto l’Unione Europea affinché gli stati membri prendano una posizione sulla vicenda. Per questo la Farnesina, è già al lavoro per sensibilizzare Bruxelles su questo argomento e non è un caso che all’incontro tenuto da Di Maio, fosse presente anche il premier Conte.
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Caso Regeni, Di Maio: “Nessun passo indietro sui diritti umani”

Ma per l’ex capo politico dei 5 Stelle, fare luce su quello che è accaduto al giovane ricercatore italiano in Egitto è fondamentale: “Da noi nessun passo indietro sui diritti umani. L’Italia è un Paese fondatore dell’Ue e sul tema dei diritti umani non e’ concesso fare passi indietro. E’ opportuno che ad esprimersi chiaramente su questo tema siano anche i nostri partner europei attraverso azioni mirata”. Questa vicenda oltretutto si è fatta ancora più complessa quando, alcune settimane fa, la Farnesina ha smentito pubblicamente alcune affermazioni dell’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha sempre affermato di essere venuta a conoscenza della sua morte il 31 Gennaio del 2016.
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Ma non è così per il Ministero degli Esteri che, alcune ore dopo queste dichiarazioni, ha scritto: “In merito alle dichiarazioni rese oggi dall’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi alla commissione d’inchiesta sull’omicidio di Giulio Regeni, la Farnesina precisa che le istituzioni governative italiane e i nostri servizi di sicurezza furono informati sin dalle prime ore successive alla scomparsa di Giulio il 25 gennaio 2016″.