Giornalisti arrestati, anno pessimo il 2020 che si sta per concludere per quanto concerne la libertà di stampa.

Quello del giornalista non è assolutamente un lavoro semplice, anzi. Bisogna sempre essere sul pezzo, aggiornarsi, tenere conto di quello che si fa e degli effetti che le proprie parole hanno. E’ necessario fare continuamente una cernita sulle fonti e comprendere cosa interessi o meno alla gente, cosa è notiziabile. In molti poi continuano, per fortuna, a fare giornalismo di inchiesta ma anche d guerra, andando lì dove nessuno ha il coraggio di andare, per cercare di fare informazione, di raccontare una realtà che spesso ci è nascosta. O che più o meno coscientemente decidiamo di ignorare, troppo occupati dalle mille inutilità e impegni con cui ci riempiamo la giornata. Sono loro i veri eroi che andrebbero difesi e incoraggiati, tutelati. Ma sempre più spesso chi è scomodo viene dimenticato, lasciato a se stesso, tra cavilli burocratici e malintenzionati che vogliono chiudere la bocca della verità.
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Giornalisti arrestati, 2020 segna nuovo record negativo: i dati
Purtroppo il 2020 è stato un anno tragico anche per il giornalismo. Infatti è l’anno che segna un record negativo, quello del maggior numero di giornalisti arrestati. Il Committee to Protect Journalists ha affermato che al 1 dicembre ben 274 giornalisti sono stati arrestati quest’anno mentre svolgevano il loro lavoro.
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A dominare la classifica è la Cina, con 47 arresti. Segue poi la Turchia con 37. Quindi c’è l’Egitto con 27 e l’Arabia Saudita con 24.