Si accende l’albero di Natale in piazza Plebiscito, a Napoli. In questo 2020, dove le festività sono segnate dalla pandemia da Covid, Confesercenti Napoli vuole lanciare un messaggio di speranza per il prossimo anno: questo albero “rappresenta la luce della rinascita delle nostre imprese, oggi in difficoltà – dichiara Vincenzo Schiavo, presidente della sezione cittadina – l’economia campana deve essere il traino di tutto il Sud Italia.”
Consapevoli però del fatto, come dichiara lo stesso Schiavo ai microfoni di INews24.it, che “questo sarà un Natale più povero”: la Campania, sempre secondo Schiavo, “perde 42 miliardi di fatturato” complessivi su base annua, per quanto riguarda tutte le attività economiche: dal commercio al dettaglio alla ricettività turistica.
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Accese le luci dell’albero di Natale di Napoli

L’albero, donato da Confesercenti Napoli con l’Associazione Luminarie Italiana, in collaborazione col Comune di Napoli, resterà in piazza del Plebiscito fino al 6 gennaio. Alto 14 metri, è composto da una struttura in alluminio leggero per un peso di circa 500 chili. Le settemila luci che lo compongono sono tutte a led, e quindi – come tiene a sottolineare Confesercenti – del tutto eco-friendly.
Un simbolo di speranza per l’anno che verrà, parafrasando una famosa canzone di Lucio Dalla. Presenti, alla cerimonia di accensione delle luci – oltre al Presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo – il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, l’Assessore al Commercio e alle Attività Produttive del comune Rosaria Galiero; l’Assessore ai Giovani, all’immagine e alla promozione della città Alessandra Clemente e il Presidente dell’Associazione Luminaria Italiana (associata a Confesercenti) Antonio Spiezia.
Non manca una piccola parentesi polemica. Alla domanda sulla copiosa quantità di cittadini a passeggio su via Toledo, e sulle altre vie dello shopping napoletano in periodo di pandemia, il sindaco de Magistris risponde: “Non cominciamo con questa litania. La settimana prossima, se saremo zona gialla, ne vedremo il triplo, di gente. Però io vedo il dato positivo: il 95 percento delle persone, se non di più, porta la mascherina. Le persone non sono degli untori, rispettano le regole. Se nel Dpcm c’è scritto che in zona arancione possono uscire, escono. Se qualcuno si meraviglia di vedere gente per strada, è una persona che evidentemente non ha una quantità di cervello particolarmente ossigenata.”