Vaccino Coronavirus in Italia, tutte le ultime indicazioni sembrano portare ad una conclusione: il mese prossimo partono le vaccinazioni
Metà gennaio, ancora prima rispetto a quello che sembrava poter essere nelle ultime settimane: è quello l’obiettivo del governo per fare partire le prime vaccinazioni anti Covid in Italia.
Un’accelerazione dovuta anche al fatto che nel nostro Paese partiremo con il vaccino marchiati Pfizer-BionNTech. E l’azienda americana ha garantito di poter consegnare con almeno due settimane di anticipo rispetto alle previsioni. Quindi non pàù alla fine di gennaio, ma poco dopo l’Epifania.
Lo ha confermato questa sera il governatore della Liguria, Giovanni Toti, dopo un confronto con il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Le prime dosi arriveranno nei depositi delle varie regioni entro la prima quindicina di giorni del mese di gennaio. “Ci stiamo organizzandoci e appena arriverà il vaccino alle Regioni saremo pronti a somministrarlo”.
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Vaccino anti Covid in Italia, quante sono le persone che lo riceveranno nel primo turno?
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— Luca (@DottorWatson) December 9, 2020
Una novità importante che arriva dopo l’annuncio del ministro Speranza: “Vaccinazioni al via a gennaio”. E così sarà anche se è confermato che non ci sarà nessun obbligo e già molto prima partirà una massiccia campagna informativa
Il piano di distribuzione dovrebbe essere definito entro martedì prossimo, 15 dicembre, e le Regioni dovranno fornire una prima lista con i nomi e cognomi dei soggetti dertinati alla priorità. Sono operatori sanitari e tutto il perdsonale delle strutture, oltre che gli ospiti delle Rsa.
Sono già stati individuati 291 punti di somministrazione distribuiti in tutto il Paese e le vaccinazionki avranno scadenze fisse. In una prima fase saranno 1.874.323 le persone da sottoporre al vaccino anti Covid. Lo riporta una tabella del Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri che contiene i numeri indicati da tutte le Regioni.
In base a queste indicazioni una persona su tre di quelle da vaccinare risiede in due sole regioni, Lazio e Lombardia. In particolare nella prima le persone che possono avere il vaccino sono 356.824 e nella seconda 308.494. Questo almeno sulla carta, perché in realtà l’adesione è volontaria.