Novara choc, pasticciere muore d’infarto dopo lite con vigili 

Pasticcere muore d’infarto dopo lite con i vigili: notizia sconvolgente a Novara. L’uomo, sentitosi perseguitato dopo svariati controlli, ha perso i controllo e purtroppo anche la vita. Di seguito la ricostruzione degli eventi.   

Tragedia terribile a Novara: un pasticciere è morto d’infarto dopo un terribile diverbio con i vigili. L’uomo, come raccontano i familiari, si sentiva letteralmente perseguitato a causa di numerosi controlli con tanto di multa già comminata in precedenza. Così mercoledì mattina, esasperato dall’ultimissimo atto, si è spento in maniera sconvolgente proprio all’esterno della propria attività.

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Brindisi Sacra
Il colpo delle forze dell’ordine (questuresulweb-polizia.it)

Pasticcere muore d’infarto: aperta un’inchiesta

Il suo nome era Sauro Capoferri, aveva 61 anni ed era uno stimato commerciante nonché fondatore della pasticceria di corso Risorgimento 107. Tre giorni fa, attorno alle 10.00, si è accasciato davanti al proprio negozio dopo l’ennesimo controllo ricevuto e un’accesa discussione. Il provvedimento questa volta sarebbe scattato per un’auto parcheggiata contromano dalla moglie dell’uomo.

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Il problema – denunciano i familiari – è che il controllo sarebbe avvenuto in un cortile privato dove c’era il laboratorio del locale. Ed è stata proprio questa situazione, nonché quest’accanimento perpetuo, che avrebbe mandato il signor Capoferri su tutte le furie. In precedenza, precisamente a inizio novembre, aveva già ricevuto una multa di 400 euro ed erano stati diversi i sopralluoghi degli agenti.

La Polizia locale ha già annunciato un’apertura di un’inchiesta per far luce su quanto accaduto, ma nel frattempo il comandante della polizia municipale giustifica i diversi controlli e il presunto accanimento verso l’attività: “Purtroppo abbiamo ricevuto molte segnalazioni sul fatto che in quel locale si violassero le predisposizioni del Dpcm – spiega al Corriere della Sera -. Ci sono giunte tante notifiche dove veniva evidenziata un’attività irregolare nel retro della pasticceria, dove fosse consentito anche di entrare e consumare”. Ora saranno le verifiche già in atto ad accertare eventuali abusi di potere.