La prima iniezione letale dopo 130 anni, quella avvenuta negli Usa ai danni di Brandon Bernard. Trump non ferma la condanna a morte.

Non c’è stato lo stop di Donald Trump e nella giornata di ieri la corte suprema ha respinto in extremis la richiesta di rinvio dell’esecuzione di Brandon Bernard. Nella notte, quindi, Brandon Bernard è stato giustiziato. Questa è la prima esecuzione dopo 130 anni, nel periodo di transizione tra un presidente e l’altro.Questa è la nona esecuzione federale da Luglio, quando Trump ha deciso di mettere fine ad una moratoria di 17 anni.
Al momento sono altre cinque le condanne a morte che l’amministrazione Trump deve gestire, prima di passare il testimone al democratico Joe Biden. Prima della gestione Trump erano ben diciassette ceh non avveniva un’esecuzione federale. Andiamo quindi a vedere le ultime richieste degli avvocati di Bernard prima della definitiva condanna a morte.
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Usa, esecuzione di Brandon Bernard: non concessa la petizione per salvargli la vita
Poco prima dell’esecuzione, gli avvocati di Bernard avevano chiesto che venisse concesso del tempo per permettere loro di elaborare una petizione per salvargli la vita. Ma a decidere sono stati i giudici della Corte Suprema: Stephen Breyer, Sonia Sotomayor ed Elena Kagan. Infatti tutti i giudici hanno deciso di respingere la richiesta e procedere con l’esecuzione.
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La condanna a morte di Bernard è arrivata dopo un’uccisione di una coppia religiosa nell’Iowa, avvenuta nel 1999. Quando partecipò all’omicidio Brandon aveva 18 anni, e la condanna a morte è avvenuta a 40 anni. Dopo l’iniezione letale, l’uomo è stato dichiarato morto alle ore 21:27 locali.
Prima di morire ha rivolto le sue ultime parole alla famiglia, affermando: “Mi dispiace, sono le uniche parole che posso dire che catturano completamente come mi sento ora e come mi sono sentito quel giorno“. Non è servita a nulla nemmeno la petizione della star Kim Kardashian West, con Trump che ha fatto procedere all’esecuzione.