Ubora, l’Africa combatte il Covid con un’invenzione italiana: come funziona

Anche l’Africa in questi mesi sta combattendo contro il Covid 19, grazie ad un sito italiano chiamato Ubora: ecco in come funziona.

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Il continente africano combatte contro la pandemia (Getty Images)

Sono mesi caldi per la pandemia, con diversi paesi che stanno vedendo miglioramenti riguardanti la seconda ondata. In molti però si chiedono come l’Africa stia combattendo il Covid-19 e tra le soluzioni adottate dal continente troviamo Ubora, un’invenzione tutta italiana.

Ma cos’è Ubora? La risposta è semplice, infatti tale parola in lingua swahili significa “eccellenza“. Ubora non è altro che una piattaforma paragonabile alla nostra Immuni, e da molti è stata definita come la “Wikipedia dei progetti di dispositivi biomedicali“. Infatti la piattaforma è alla portata di tutti e non è a scopo di lucro.

Il tutto è partita dalla ricercatrice del Kenya Arti Ahluwalia, cresciuta in Gran Bretagna e che ha completato i suoi studi in Italia. Ahluwalia, infatti, è un ingegnere biomedico che dirige il centro E.Piaggio di Pisa. Andiamo quindi a vedere come l’ingegnere sta permettendo all’Africa di controllare l’andamento della pandemia.

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Ubora, così l’Africa traccia il Covid-19: l’invenzione italiana

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La soluzione adottata dal continente africano (Getty Images)

L’Africa è il continente con meno risorse per affrontare la pandemia, per questo motivo sono necessarti gli aiuti degli altri continenti per evitare un’ecatombe. Ma a tenere la situazione sotto controllo è proprio l’applicazione italiana “Ubora“. Come detto l’app è nata da un’idea dell’ingegnere biomedico Arti Ahluwalia, che ha deciso subito di collaborare con i principali atenei europei ed africani.

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L’obiettivo del lavoro della ricercatrice era condividere progetti di dispositivi biomedicali sicuri, certificati e a basso costo. Ubora già esisteva, ma con l’arrivo della pandemia è diventato lo strumento principale con cui docenti hanno realizzato ventilatori, respiratori, mascherine, filtri, ossia tutti gli strumenti in grado di contrastare la diffusione della pandemia.

Ad oggi la storia più nota è quella di Tiba Vent ossia un ventilatore a basso costo ideato e realizzato da un team di quindici studenti della Kenyatta University di Nairobi. Stando ai dati, infatti, Tiba Vent avrebbe salvato migliaia di vite messe a rischio dal virus. Così Ubora non è diventato solamente un sito web, ma un modo nuovo per concepire la ricerca scientifica. L’ultima speranza di Ahluwalia infatti è la democratizzazione della medicina e della salute.