Alcuni gettoni valgono una fortuna, solo che non lo sapevamo. Se li avete, non li gettate: potreste guadagnarci qualcosa

Quante volte ci è capitato di ritrovare un gettone all’interno di una vecchia giacca o di una vecchia borsa? Per non parlare di quando, mentre puliamo casa, ci capita di trovarne in ogni cassetto, mobile o infilato in qualche fessura. Cimeli che neppure ricordiamo perché abbiamo conservato, eppure potrebbero rivelarsi una fortuna.
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Ad oggi, i gettoni sono veramente poco usati. A parte quelli per le lavatrici automatiche, non ce ne sono più in circolazione. I più giovani non sapranno mai la gioia di inserire un gettone nella cabina telefonica ed avere poco tempo a disposizione per parlare a telefono. Qualcuno li ha dimenticati, altri li collezionano, ma alcuni gettoni valgono una piccola fortuna.
Gettoni che valgono una piccola fortuna: quali sono

Per poter rivendere un gettone, c’è da considerare prima qualche fattore: a che tempo risale? In che condizione è? Questo, aggiunto ad una considerazione personale dell’acquirente, può formare il prezzo di quel vecchio gettone che avete ritrovato, per sbaglio, nel cappotto conservato pieno di polvere nello scantinato. Per esempio, i gettoni STIPEL del 1927 possono arrivare fino ad un valore di 85 euro. All’epoca, questi oggetti in in bronzo o in alpacca, ovvero una lega di rame, nichel e zinco, potevano essere utilizzati soltanto alla Fiera di Milano.
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Per altri gettoni, è bene controllare il numero di serie: 6504, 7110, 7304, 7412, 7704 valgono fino a 50 euro; 7809, 7502, 7706, 7803, 7901, 8011 sono i gettoni più comuni e valgono non più di 15 euro. Provando a racimolare tutti i gettoni che in questi anni avete ignorato ne può uscir fuori un bel ricavato, non miliardario di certo, ma niente male.