Recovery plan, l’Italia ha quasi 200 miliardi di euro da investire nell’innovazone in diversi settori. Decise le linee guida
Bisogna fare in fretta ma fare anche bene, perché ci sono 196 miliardi di euro che aspettano. Sono la fetta italiana del Recovery Fund che l’UE sta per distribuire a tutti i Paesi, con il nostro tra i maggiori beneficiati al pari della Spagna.
Ma il passo fondamentale è quelli di presentare il Recovery Plan, cioè un piano dettagliato della spesa e di come saranno investiti quei fondi. Per ora c’è una bozza che il Consiglio dei ministri sta discutendo e andranno a finanzoare sei diverse macroaree per dare una svolta, non solo, economica all’Italia.
Come scrive il premier Giuseppe Conte nell’introduzione “occorre un progetto chiaro, condiviso e coraggioso per il futuro del Paese, che permetta all’Italia di ripartire rimuovendo gli ostacoli che l’hanno frenata durante l’ultimo ventennio. Che Paese vorremmo tra dieci anni? Da questa domanda è partita la riflessione del governo”.

Una riflessione che per ora va avanti, ma intanto sono già stati fissati tutti i punti essenziali degli investimenti a cominciare dalla strutture. Ognuna delle sei macroaree sarà giidata da un super manager che avrà sotto di sè 15 tecnici incaricati di seguire l’effettivo completamemto dei progetti. Sessanta in tutto, 10 per ogni area di investimento. I soldi arriveranno, da qui al 2027, in rate semestrali e con altrettanta puntualità l’Italia dovrà rendere conto delle spese
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Dall’area verde aòlla medicvina, come saranno investiti i gondi in arrivo dall’UE
Ma scendiamo nel dettaglio e vediamo come intende investire il governo i fondi in arrivo dall’UE. In base a quello che è indicato nella bozza, 74,3 miliardi saranno destinati all’area verde mentre 48,7 miliardi alla digitalizzazione e innovazione. E ancora 27,7 alle infrastrutture, poi 19,2 miliardi al capitolo istruzione e infine 17,1 alla parità di genere, più 9 miliardi alla sanità.
Il capitolo più poderoso è quello legato all’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici che godrà di 40,1 miliardi. E ancora 35,5 miliardi per i progetti relativi a innovazione, competitività, digitalizzazione 4.0 e internazionalizzazione. All’alta
velocità di rete e comunicazione stradale 4.0 saranno destinati 23,6 miliardi e altri 10
ai progetti di potenziamento della didattica e diritto allo studio.
L’assistenza di prossimità e telemedicina saranno finanziate con 4,8 miliardi e 4,2 miliardi saranno dirottati su progetti per innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria. Il tempo però stringe e il piano dell’Italia deve essere presentato in fretta, anche perché altre nazioni l’hanno già fatto.