Patrick Zaki, Riccardo Noury (Amnesty) a iNews24: “Post sui social mai stati verificati”

Patrick è apparso in aula dichiarandosi innocente, chiedendo al giudice di verificare l'autenticità dei post su Facebook, che agli occhi delle autorità sarebbero stati una prova dell'accusa di propaganda sovversiva. Resterà in carcere per altri 45 giorni.

Patrick Zaki resterà in carcere per altri quarantacinque giorni. È questa la decisione del giudice della terza sezione antiterrorismo del tribunale del Cairo, che si è espresso in merito alla detenzione dello studente egiziano, arrestato il 7 febbraio con l’accusa di propaganda sovversiva. Ai microfoni di INews24, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

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Ci sono molti elementi poco chiari nella vicenda di Zaki. Ad esempio, i post sui social.

“Non solo i post sui social, ma l’intero impianto accusatorio è poco chiaro e pretestuoso. Durante le udienze, la detenzione preventiva è stata sempre rinnovata, ma non si contestano punto per punto le teorie. Lo scopo è tenerlo in carcere. Da quanto mi risulta, i post su Facebook non sarebbero mai stati considerati ed è per questo che ieri Patrick durante l’udienza ne ha chiesto la verifica”.

Riccardo Noury
Riccardo Noury – Facebook

C’è anche un’altra questione: non è chiaro se sia stato arrestato fuori dall’aeroporto di ritorno dall’Italia o a casa dei genitori.

Sin dall’inizio è stata denunciata una falsificazione degli atti. Patrick è stato prelevato in aeroporto e trattenuto – senza che si sapesse nulla di lui – per molte ore. L’arresto gli è stato notificato a casa dei genitori. C’è un buco di ore ed è stata una sparizione forzata”.

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Amnesty International ha stilato il rapporto “Stato permanente di eccezione”, che documenta una macchina di repressione in atto in Egitto. Il caso di Zaki rientra a pieno titolo in questo contesto?

Il documento che lei cita parla di uno stato di emergenza continuo, motivato da un’allerta contro il terrorismo. Leggi satellite inaspriscono il contesto e sono repressive e liberticide, censurano i giornalisti, blogger, attivisti e semplici cittadini. Gli arresti e le detenzioni arbitrarie continuano da mesi, così come i processi e le condanne anche a morte e le detenzioni preventive. Il caso di Patrick, senza dubbio, rientra in questo contesto”.

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Cosa si sa delle condizioni di salute di Patrick Zaki?

Sicuramente è provato, non solo fisicamente, ma soprattutto psicologicamente. Patrick è un giovane con tanti obiettivi da raggiungere. Il master prestigioso che avrebbe dovuto frequentare a Bologna è cominciato e non può frequentarlo. Sicuramente gli mancheranno gli amici che ha in Italia e sarà angosciato da questa situazione. Inoltre, come detto dalla sua avvocata qualche giorno fa, ha dormito per nove mesi a terra”.

Abdel Fattah al-Sisi, presidente egiziano e Emmanuel Macron, presidente francese
Abdel Fattah al-Sisi, presidente egiziano e Emmanuel Macron, presidente francese – Getty Images

Abdel Fattah al-Sisi è a Parigi per una visita di tre giorni, e non sono mancati dissensi in merito alla decisione di accoglierlo in Europa, soprattutto sui social.

Noi di Amnesty International siamo tra quelli che hanno preteso di chiarire la situazione. Abbiamo contestato al presidente francese Emmanuel Macron di aver voluto ricevere al-Sisi nel picco della repressione in atto in Egitto. Ma com’è evidente, la cooperazione economica viene messa al primo posto”. 

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