Strage di Corinaldo, il gup ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei proprietari della discoteca.
Firmata la richiesta di rinvio a giudizio dalla procura di Ancona sul secondo filone di indagine che riguarda la strage di Corinaldo. Era la notte dell’8 Dicembre del 2018 quando all’interno della discoteca Lanterna Azzurra, in cui si stava tenendo un concerto del famosissimo cantante trapper Sfera Ebbasta, morirono cinque persone, una madre di 39 anni e quattro minorenne, calpestata dalla folla dopo che alcuni ragazzi avevano iniziato a lanciare dello spray urticante scatenando il panico tra le persone. Questa parte dell’inchiesta riguarda la sicurezza del locale in cui è avvenuta questa tragedia e arriva oltretutto a distanza di pochissimi giorni dalla ricorrenza della strage.
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Strage di Corinaldo, le accuse nei confronti dei gestori della discoteca

I ragazzi, che utilizzarono quello spray per disorientare delle persone e compiere dei piccoli furti, sono stati condannati con delle pene che vanno dai dieci ai dodici anni alcune mesi fa. Nonostante l’accusa di associazione a delinquere sia stata respinta, il gup aveva comunque riconosciuto la loro responsabilità per omicidio preterintenzionale, rapina, lesioni personali e furti con scasso. Questa indagine si sta invece concentrando sulle possibili responsabilità a carico dei gestori dei locali, che fin dal primo mento furono accusati di aver venduto molti più biglietti di quanto fosse realmente la capienza disponibile all’interno della discoteca. per loro le accuse sono di cooperazione in omicidio colposo plurimo e lesione di grave entità nei confronti delle 917 persone presenti il giorno del concerto. La richiesta di rinvio a giudizio è stata depositata dal procuratore Monica Garulli.
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