Intervista all’onorevole Renata Polverini dopo l’annuncio di Silvio Berlusconi che ha dichiarato di non sostenere la riforma del Mes.
Dopo l’annuncio di Silvio Berlusconi di non sostenere in parlamento la riforma sul Mes, l’onorevole Renata Polverini rappresenta insieme ai colleghi Mariastella Gelmini e Renato Brunetta una voce discordante rispetto alla linea dettata dal leader, più vicina questa volta alla corrente filosovranista interna al partito.
Ex segretaria generale dell’UGL, poi governatrice della regione Lazio, oggi siede tra i banchi di Montecitorio all’opposizione, in quota Forza Italia.
Onorevole Polverini, come è oggi il clima dentro Forza Italia, dopo l’incontro di ieri sera ?
“Quella di un partito che sta provando a rimanere unito su una decisione difficile, dove c’è un fronte che ritiene che la linea debba rimanere comunque quella dentro il perimetro del centrodestra, anche di fronte ad una posizione che per noi è complicata perché ci porta. fuori dalla nostra storia, la storia cioè di un partito moderato, liberale e soprattutto europeista “
Europeista appunto… e ora con gli alleati europei?
“Sarà difficile sostenere questa posizione, anche perché nel Ppe tutti voteranno sì “
Ma davvero non avevate avuto alcuna anticipazione prima dell’annuncio della On. Ronzulli e successivamente di Berlusconi?
“Nessuna. Sono rimasta stupita come molti nel gruppo che l’hanno scoperto tramite le agenzie di stampa. Normalmente, anche quando il presidente Berlusconi assume una decisione, ci viene sempre comunicata in anticipo. Questa volta evidentemente qualcosa sul piano della comunicazione deve essere sfuggito”
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Lo strappo interno a Forza Italia

Ieri si parlava di oltre la metà dei parlamentari forzisti in rivolta, è vero?
“Non so dirglielo, ma erano tanti i colleghi che condividevano le mie stesse perplessità”
Avete trovato una sintesi ieri sera?
“Non ancora. Abbiamo lasciato la discussione aperta, da qui a mercoledì cercheremo di fare un piccolo sforzo, sia noi che gli altri, e vedere se ci siano le condizioni per formulare una posizione comune.
Nessuno vuole votare contro Berlusconi, come qualcuno sta provando a far credere. Ognuno di noi ha un percorso personale e politico e ciascuno prova a dare il suo contributo per un partito che si mantenga nell’ ambito della sua storia e dei suoi valori”
E adesso è più difficile?
“È complicato spiegare alle persone che ci sono due Mes: uno sanitario, che è quello a cui ci siamo sempre riferiti, e un altro trattato, differente, che però ha lo stesso nome. Quello che comunicativamente emerge è che abbiamo cambiato linea… probabilmente nel merito non è così, ma è quello che sembra”
Lei rimane convinta di votare sì alla riforma?
“Per la nostra storia, noi dobbiamo votare sì. Aspetto ovviamente di vedere se da parte di Berlusconi e dei capigruppo c’è la volontà di trovare una soluzione che dia soddisfazione a tutti quanti, anche perché è interesse prevalente di tutti quello di tenere unito il gruppo. Se cosi non sarà ognuno si assumerà le sue responsabilità”
Si rischia di arrivare ad uno strappo interno a FI? Anche l’onorevole Brunetta era molto contrariato…
“Stiamo combattendo una nostra battaglia dentro Forza Italia, innanzitutto perché non ci facciamo metter fuori da nessuno. Oggi chiaramente non siamo noi ad avere una posizione diversa da quella che il partito ha sempre avuto, probabilmente è Forza Italia che sta maturando un posizionamento diverso. Noi comunque le battaglie le facciamo all’ interno”.
Il rapporto con la Lega
È stata una scelta figlia di una certa sudditanza nei confronti della Lega, anche dopo l’ultimatum di Matteo Salvini che aveva dichiarato: “Chi vota sì alla riforma non sarà più compagno di strada della Lega”?
“Io non lo so se è cosi, però il dubbio rimane”
Dopo questa vicenda il posizionamento di FI nel centrodestra oggi è un po’ più difficile?
“Se devo essere sincera, all’ interno della coalizione il nervosismo maggiore l’ho percepito più nella dichiarazione di Salvini . Conoscendo le sue modalità comunicative e politiche è probabile che non sia rimasto bene di fronte al ritrovato protagonismo di Berlusconi dopo il successo sullo scostamento di bilancio. Direi che è stato un po’ sopra le righe. Siamo alleati certo, ma abbiamo anche posizioni diverse, sull’Europa in particolare ed è normale che ci sia un po’ di tensione quando si affrontano certi temi”
La discussione sul Mes ha messo in difficoltà soprattutto Forza Italia e il M5S, non è strano?
“No anzi, è normale rispetto all’ evoluzione di questi due partiti. I cinquestelle si trovano in un’alleanza che è innaturale. Sono passati nel giro di poco più di un anno dalla Lega al PD, proprio loro che sono nati contro l’Europa, l’establishment, la casta e via dicendo.. mi rendo conto che di fronte ad una situazione cosi complessa, oggi che sono al governo, chiaramente facciano fatica”
E Forza Italia?
“Riguardo FI, sul piano delle alleanze qualcosa è cambiato. D’altronde un conto era esprimersi su questioni cosi complesse da primo partito della coalizione, purtroppo oggi non è più così, con aggiunta la difficoltà di trovarsi di fronte non più la Lega di Bossi, ma quella di Salvini, che ha assunto posizioni sempre più a destra, sovraniste e distanti dall’Europa”
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