Mafia: per la strage di San Marco in Lamis, a Foggia, è stato chiesto l’ergastolo per il babista del commando Caterino
Il pubblico ministero della Dda di Bari, Luciana Silvestri, ha chiesto l’ergastolo per Giovanni Caterino. Il 40enne è l’unico imputato della strage di mafia di San Marco in Lamis, a Foggia, dove il 9 agosto del 2017 vennero uccisi il boss di Manfredonia, Mario Luciano Romito, il cognato Matteo de Palma e i fratelli Aurelio e Luigi Luciani, questi ultimi perché testimoni involontari dell’agguato.
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Mafia, Caterino si dichiara innocente: processo continua a porte chiuse
Caterino è ritenuto il basista del commando armato, cioè colui che ha pedinato Luciano Romito, esponete di spicco dell’omonima famiglia scarcerato sei giorni prima della sua uccisione e ritenuto il reale obiettivo dell’attacco.
Nella requisitoria, durata oltre 2 ore, il pubblico ministero ha chiesto il carcere a vita per il killer già detenuto dal 16 ottobre 2018 e che si dichiara innocente. Il pm ha ricostruito l’intera vicenda attraverso intercettazioni ambientali, tabulati telefonici e analisi gps sulla Fiat Grande Punto che l’imputato avrebbe utilizzato per pedinare Romito.
A seguito della requisitoria, i legali della parte civile hanno depositato la memoria difensiva chiedendo condanna e risarcimento economico. Il processo si svolge a porte chiuse, con la sola presenza delle parti processuali a causa della situazione legata la Covid.
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