In Corea del Sud è ufficialmente iniziata la terza ondata da Covid-19, ad annunciarlo è il ministro della sanità nazionale
Nella giornata di ieri, in Corea del Sud si sono registrati 583 nuovi positivi al Covid-19. Il ministro della sanità, Park Neung-hoo, ha annunciato che il paese è ufficialmente nella terza ondata dell’epidemia, dopo quelle avvenute a marzo ed agosto.
Da lunedì, il governo ha imposto misure restrittive in merito al distanziamento fisico. Anche all’interno dell’esercito sono state decise norme di distanziamento rigorose, oltre al divieto di dieci giorni per i soldati di prendere congedi.
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Corea del Sud, la terza ondata era inevitabile
In questa terza ondata è stato già superato il massimo picco di casi giornalieri registrato nella seconda ondata: era il 27 agosto ed i casi furono 441. Per Kim Woo-joo del Korea, professore della University Guro Hospital, la terza ondata era inevitabile dopo l’allentamento delle misure. “A differenza della prima ondata di febbraio e marzo e della seconda ondata di agosto e settembre, quando i contagi erano limitati ad aree circoscritte, ora se ne verificano in molti luoghi diversi contemporaneamente, rendendo estremamente difficile il lavoro di tracciamento dei contatti”.
Il ministro della sanità si è detto preoccupato per l’aumento della percentuale di contagi di persone tra 20 e 30 anni, parliamo del 28% dei casi totali dell’ultimo mese. La diffusione del contagi tra i giovani, di cui molti asintomatici, ha portato il governo a chiedere agli studenti di non andare nelle scuole di preparazione per gli esami di ammissione all’università che sono previsti per il 3 dicembre.
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