Roma, ipotesi Flaminio per il futuro: pro e contro della scelta

Roma, ipotesi Flaminio per il futuro: la nuova proprietà americana riflette, ma è una scelta con alcuni pro e molti contro

Roma, ipotesi Flaminio per il futuro (Getty Images)

James Pallotta si è aremnato sul progetto stadio per la Roma anche se non è stato il suo unico fallimento. Ora la nuova proprietà con la famiglia Friedkin ci riprova, ma pure loro hanno già capito che non sarà facile. Intanto però torna di moda l’ipotesi dello Stadio Flaminio, soluzione già ipotizzata in passato pure dalla Lazio.

Lì sia i giallorossi che i cugini hanno giocato nella stagione 1989/90, quando erano in corso i lavori di ammodernamento all’Olimpico in vista del Mondiale di Italia ’90. E lì la Roma potrebbe tornare nel prossimo futuro anche se il progetto è tutto da costruire e non si annuncia facile.

Il primo passo, come spiega ‘La Gazzetta dello Sport’, è quello di dialogare con il Comune che è proprietario dell’impianto, in gestione alla Federcalcio. Se il Campidoglio accettasse di concedere per 99 anni il diritto di superficie dei terreni sarebbe un bel passo in avanti. Il secondo passo invece sarebbe quello di affiudare la ristrutturazione in mano all’architetto Renzo Piano, già contattato nelle ultime settimane.

Il progetto prevederebbe di raddoppiare la capienza attuale dellì’impianto, peraltro in disuso, portandola a 45.000 posti a sedere. Il costo complessivo sarebbe pari a circa 350 milioni, più o meno un terzo di quello che sarebbe costato mettere in piedi lo stadio nuiovo a Tor di Valle. E secondo ‘La Repubblica’ la sindaca Virginia Raggi sarebbe in pressing per anticpare anche eventuali alternative fuori da Roma, come Fiumicino. In fondo tra meno di un anno di ci saranno le Amministrative: presentarsi, per lei, con una carta importante come il nuovo stadio della Roma non sarebbe mossa banale.

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Stadio Flaminio solzuione ideale per la Roma, ma ci sono vincoli importanti

Edin Dzeko,. capitano della Roma  (Getty Images)

Tutto facile per arrivare al Flaminio e darlo alla Roma? Mica tanto perché secondo l’articolo 10 del Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 è un bene di interesse artistico e storico sotto tutela. Inoltre gli eredi di Pier Luigi Nervi, l’architetto che l’ha progettato, potrebbero opporre il loro rifiuto ad una ristrutturazione o anche peggil al suo abbattimento.

Resta il fatto che lo Stadio Flaminio dopo aver vissuto un lungo periodo di gloria, da diversi anni è chiuso. Dal 2000 al 2011 era diventato la casa del rugby, con la Nazionale impegnata nel Sei Nazioni su quel prato. Poi lo spostamento all’Olimpico anbche della poalla ovale e l’oblio che non conosce fine.