Foggia, tutto pronto per il funerale di un 86enne ammalato di Covid. Ma la verità che arriva dall’ospedale è un’altra
Non è un a caso di malasanità, quello del signor Fernando, ma sicuramente molto nella comunicazione non ha funzionato. Ricoverato al Policlinico ‘Riuniti’ di Foggia, l’86enne era da giorni in gravi condizioni a causa del Covid. Ma nessuo dei parenti, a cominciare dai figli, per le strettissime regole attuali poteva fargli visita.
Così quando qualcuno ha chiamato dall’ospedale pugliese per comunicare la morte dell’uomo, pur se nello sconforto nessuno ha immaginato che potesse esserci qualcosa di sbagliato. E invece di sbagliato c’era tutto perché Fernando, anche se le sue condizioni sono molto serie, è ancora vivo.
Un giallo cominciato il 6 novembre: l’uomo era ospite in una casa di riposo, quando è stata scoperta la sua positività al Covid così come molti altri ospiti. Fino al 18 novembre i parenti ricevonon ogni giorno un bollettino che li aggiorna sulle condizioni dell’86enne che sono stabili. Nella notte però arriva una telefonata alle 2.44: dall’altra parte però non c’è nessuno, solo una musichetta.

Il giormo successivo, su una chat di Whatsapp che riunisce anche altri parenti di anziani ricoverati in quella struttura, la nuora scopre che l’uomo è morto. Così contatta la Rsa che le conferma il decesso, avvenuto effettivamente quella notte alle 2.40 in ospedale, 4 minuti prima di quella telefonata.
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L’anziano dato per morto è ancora vivo, la famiglia chiede charezza
Nessuno a casa di Fernando era stato informato del ricovero, ma devono pensare al funerale. Così contattano l’agenzia delle pompe funebri, fanno preparare i manifesti a lutto, organizano il funerale per venerdì 20 novembre avvisando anche altri parenti sparsi per l’Italia.
Poco prima delle 14 però suona ancora il telefono: questa volta è una dottoressa del pronto soccorso che vuole parlare con il figlio di Fernando. Lo avvisa che il padre è ancora grave, molto grave, ma vivo. E quando le dicono che qualcuno aveva chiamato per comunicare il decesso, smentisce. Non sa chi possa avere chiamato, ma quella notte in ospedale non è morto nessuno.
Così, funerale annullato e tanta rabbia. Perché il numero di telefono dal quale era partita la chiamata nella notte è quello del Pronto soccorso. E da lì erano stati contattati sia la casa di riposo che il figlio, per avvisare della morte. Ora però l’ospedale nega e così la famiglia si è rivolta ad un legale.