Dopo le buone notizie dagli Usa per il vaccino Covid di Pfizer, in molti attendono il farmaco in Italia: ecco quando arriva ed in quante dosi.
Nella giornata di ieri, direttamente dagli Usa è arrivata la notizia più bella di questo mese, ossia l’arrivo del vaccino contro il Covid-19 di Pfizer-Biontech. Infatti, finita la fase 3 della sperimentazione, il farmaco ha dimostrato di essere efficace al 95%. In molti si sono chiesti quando arrivi il farmaco in Italia e la risposta, con molte probabilità, è a fine gennaio. Infatti al termine del primo mese del 2021, dovrebbero arrivare 3,4 milioni di dosi nelle Rsa e negli ospedali, con il vaccino che sarà somministrato prima alla fascia più fragile della popolazione.
Ad annunciare la notizia ci ha pensato il commissario Domenico Arcuri, che ha ricordato come l’Italia, insieme all’Unione Europea, abbia aderito al più ampio portafoglio possibile di vaccini, che saranno disponibili già dal primo mese dell’anno. Secondo il commissario, infatti, da fine gennaio avremo il target di popolazione da vaccinare, in modo tale da uscire dalla crisi sanitaria e dall’incubo Covid.
L’obiettivo principale di Arcuri è quello di difendere i luoghi che hanno lottato in prima linea contro la pandemia, ossia ospedali o Rsa. Inoltre saranno previste modalità differenti di somministrazione a larga scala. Andiamo quindi a vedere la posizione delle regioni e la conservazione e la somministrazione del vaccino.
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Vaccino Covid in Italia: conservazione, somministrazione e richiesta alle regioni

Secondo il commissario Domenico Arcuri, il primo lotto di vaccini potrà essere conservato per 15 giorni a partire dalla consegna nelle borse di conservazione del fornitore. Inoltre il farmaco potrà essere conservato per 6 mesi, qualora siano a disposizione celle frigorifere a temperatura -75°C; +-15°C. Inoltre stando alle prime indicazioni, il vaccino dovrà essere somministrato entro sei ore dall’estrazione. Infine ogni fiala del vaccino conterrà circa cinque dosi.
Inoltre il commissario ha avanzato anche la prima richiesta alle regioni. Infatti Arcuri ha chiesto di lavorare sul piano vaccino Anti-Covid, iniziando ad invidurare le strutture più idonee, capaci di soddisfarre i vincoli di consegna, conservazione e somministrazione. Poi, entro il 23 novembre le regioni dovranno comunicare i presidi ospedalieri all’interno dei quali si ritiene utile che il vaccino venga consegnato e somministrato. Inoltre i presidi dovranno ospitare minimo 2mila persone.
Infine, per ogni struttura, ci dovrà essere un numero di personale operante al suo interno, che potrà raggiungere il presidio entro 30-60 minuti. Fattore principale saranno i congelatori, in grado di conservare il siero nel relativo spazio disponibile.
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L.P.
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