La Procura di Torino ha segnalato l’impossibilità di dar via ad alcuni grandi processi anti mafia a causa dell’emergenza da Covid-19
Alcuni grandi processi anti mafia sono a rischio a causa dell’emergenza da Covid-19. Questa la segnalazione della Procura di Torino alla Direzione Nazionale Antimafia ed al Dap.
Il punto focale della questione riguarda l’impossibilità organizzativa di allestire collegamenti in videoconferenza per gli imputati che sono positivi al Covid-19. Questo mette a rischio i processi causando lunghi rinvii delle udienze. Oltre ad allungare i tempi, però, si teme possa scattare la decorrenza dei termini di custodia cautelare.
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Mafia, processi a rischio: il caso Carminius-Fenice
Uno degli esempi più lampanti delle difficoltà legate all’allestimento dei processi è il processo Carminius-Fenice che vede imputato, tra gli altri, l’ex assessore regionale Roberto Rosso, accusato di voto di scambio. Uno degli imputati di tale processo, detenuto a Torino nel carcere delle Vallette, è risultato positivo al Covid. Nonostante ciò, pur essendo asintomatico, l’udienza si è svolta da remoto. La conseguenza è stata la disposizione di un rinvio al 16 dicembre da parte del tribunale perché non è stato possibile procedere al collegamento video. per le carceri non è stato previsto ancora un protocollo risolutivo per tali complicanze. Il rinvio, per la cronaca, comporta la sospensione della decorrenza dei termini di custodia cautelare per l’imputato interessato ma non per tutti gli altri.
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