Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, è sicuro che il picco della seconda ondata di Covid-19 arriverà tra sette giorni: le sue parole.
E’ tornato a parlare sull’emergenza Covid-19, il ministro della Salute Roberto Speranza. Durante questa emergenza sanitaria, Speranza è riuscito a trovare l’approvazione di ungran numero di elettori italiani, grazie alla sua pacatezza. Con i stessi toni di sempre, il ministro pentastellato ha affermato che secondo gli esperti del Cts, la curva dei contagi si sta ancora stabilizzando. Ma come sempre, il ministro è stato molto cauto ed ha fermato ogni entusiasmo affemando che è ancora presto per dirlo.
Nonostante manchino ancora dei dati, secondo gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, il Dpcm del 3 novembre sta iniziando a dare i suoi primi risultati. Come detto, Speranza non ha nascosto tutte le preoccupazioni che comporta questo periodo storico, sottolineando tutte le criticità riportate dal Covid-19 sia sulla popolazione che sul sistema sanitario. Ma guardando i numeri, afferma il ministro, i contagi dello scorso weekend sono gli stessi di questo weekend, ciò vuol dire che la curva sta andando a stabilizzarsi.
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Covid, Speranza: “Il Dpcm sta dando i suoi frutti”

Roberto Speranza è molto ottimista sugli effetti dell’ultimo Dpcm, affermando che i dati analizzati dagli esperti sottolineano come l’ultimo decreto stia dando i suoi frutti. Inoltre, incalzato dai giornalisti, il ministro ha ricordato che la situazione di oggi è molto differente da quella di marzo, quando ci fu un duro lockdown per tutto il paese.
Infatti, come riporta il ministro, a marzo non c’erano mascherine, terapie intensive e protocolli farmacologici. Le difficoltà di oggi infatti riguarderebbero qualche ritardo, ma almeno non si combatte a mani nude, riporta Speranza. Il ministro ha ricordato l’aumento esponenziale delle terapie intensive negli ultimi mesi passando da 20, a 40, a 60, fino ad arrivare a 120 in un giorno.
Se ci si stabilizza a 100 terapie intensive al giorno, si arriva ad un “plateau” che equivale ad un indice Rt di 1. Per Speranza, tutto questo, significa che per ogni contagiato che entra in terapia intensiva, ne esce un altro. Per il ministro, la prospettiva è che l’indice Rt scenda ad 1 con l’allargamento delle zone rosse. Solo così i pazienti che escono saranno di più di quelli che entrano in terapia intensiva, così faendo il sistema tornerà sostenibile.
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L.P.
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