Covid, Brusaferro avverte: “Non abbiamo ancora un calo della curva”. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sottolinea anche come sia in crescità l’età media degli infettati
In questo momento di picco della seconda ondata di coronavirus in Italia l’attenzione è concentrata sul famigerato indice Rt. Il livello di contagiosità di ogni infetto ci permette di tenere sotto controllo i parametri della pandemia e di conseguenza le misure restrittive da adottare. Dopo gli ultimi Dpcm governativi il valore è sceso da 1,7 a 1,43. Ciò però non identifica un calo della curva, come sottolineato da Silvio Brusaferro. Il Presidente dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) è intervenuto nella conferenza stampa organizzata dal Ministero della Salute sul report epidemiologico della settimana tra il 2 e l’8 novembre. Con lui anche il direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. “Ad agosto abbiamo assistito ad un picco dell’indice Rt che poi è andato via via calando. Da ottobre è andato nuovamente crescendo fino all’inizio di novembre. La scorsa settimana parlavamo di un rallentamento della curva e questa settimana c’è una lieve remissione dell’Rt. Ciò non significa però che la curva sia in calo, perchè il numero dei casi è ancora significativo e quindi non si può allentare la attenzione”, ha spiegato Brusaferro.
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Covid, Brusaferro avverte: “Aumenta l’età media delle persone contagiate”

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità poi prosegue: “L’età media delle persone che si infettano sta lentamente crescendo e questo non è positivo. Non siamo ancora ai livelli di marzo ma ci sono molte più persone anziani rispetto a qualche settimana fa. Gli asintomatici al momento superano il 50%“.
Tutto questo si traduce in una maggiore pressione sugli ospedali: “Aumentano le curve dell’occupazione in area medica e terapie intensiva e si stanno raggiungendo le soglie limite, ma bisogna anche considerare i posti letto attivabili nel Paese e che si stanno già predisponendo“.
Per Brusaferro l’unica soluzione è: “Mantenere alta la consapevolezza del rischio in tutte le regioni e rafforzare le misure messe in atto per ridurre i nuovi casi. L’obiettivo è ridurre più rapidamente possibile l’Rt sotto 1, per evitare un sovraccarico delle strutture ospedaliere“.
Poi sulle mascherine aggiunge: “L’uso di quelle chirurgiche è uno strumento importantissimo anche per i prossimi mesi, ma vanno usate correttamente. Inutile tenerle ad esempio sotto il naso. Le Ffp2 e le Ffp3 sono per uso professionale e hanno un tempo di utilizzo più limitato“.
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