La Campania è diventata, prevedibilmente, zona rossa. A Napoli non hanno accettato di buon grado la decisione
La Regione Campania è diventata zona rossa. La notizia diffusa questo pomeriggio vedrebbe passare da zona gialla a quella con più alto rischio il territorio. Una decisione che ci si aspettava, ma che – secondo alcuni – è tardata ad arrivare. Sono state settimane intense per la discussione sul colore che avrebbe dovuto assumere la regione, adesso si attende solo l’ufficialità dal Ministero della Salute.
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Salgono a sette – probabilmente, la Toscana è ancora in fase di analisi – le regioni in zona rossa insieme a Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d’Aosta. La zona arancione, invece, ne conta 9: Emilia-Romagna, Friuli e Marche che si uniscono ad Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria. Restano zone gialle Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto
Campania zona rossa, le proteste a Napoli
Napoli è stata già scenario di diverse proteste: sono stati proprio i napoletani a dare il via ad una serie di tafferugli che da settimane inondano tutta Italia. Loro, come già visto anche in Calabria ed altre città d’Italia, che sono state bollate come zona rossa, rivendicano diritti che vedono negarsi. In molti chiedono sussidi economici visto che, con la chiusura di attività, non sarà possibile guadagnare. Anche stasera il popolo napoletano è sceso in piazza per protestare contro una decisione che gli sta stretta.
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Le regioni in zona rossa, infatti, non potranno usufruire di bar, ristoranti ed attività commerciali qualsiasi se non di beni di prima necessità. Sono molte le restrizioni che danneggiano i lavoratori in proprio e sono questi ultimi, i commercianti perlopiù a chiedere un’attenzione maggiora da parte del Governo.