Covid-19, la conferma dell’Ats di Milano: “Il lockdown abbatte indice Rt”. Valori dimezzati dall’entrata in vigore delle nuove misure restrittive
Con il passare dei giorni diverse regioni italiane stanno cambiando la colorazione della propria fascia di appartenenza. Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria sono diventate Arancioni, con un inasprimento delle misure di contenimento sanitario per combattere il rialzo dei contagi di Covid-19. Molti governatori hanno discusso la modalità di attribuzione del Governo delle aree di rischio territoriali, vedendo compromesse le proprie attività produttive. Un equilibrio tra economia e sanità sempre difficilissimo da mantenere, ma necessario in un periodo di estrema emergenza. A testimoniarlo sono i dati provenienti dalla Lombardia, zona Rossa per eccellenza, avvantaggiata dal lockdown nell’abbattere le infezioni da coronavirus. Secondo quanto riferito dall’Ats (Agenzia di tutela della salute) di Milano, nella persona del direttore generale Walter Bergamaschi: “L’indice Rt si è dimezzato con il blocco totale degli ultimi giorni“.
“Oggi siamo attorno all’1,25 e giorno dopo giorno, dopo l’introduzione del lockdown, va via via abbassandosi“. Per quanto riguarda l’adesione dei medici di base alla somministrazione dei tamponi nei propri studi, Bergamaschi prosegue: “Siamo intorno al 10%, su 2.500 solo 232 hanno aderito fino ad oggi“.
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Covid-19, aumentato del 600% il contagio nelle carceri nelle ultime settimane

Per quanto riguarda invece i contagi all’interno delle carceri, la situazione sta tornando ad essere preoccupante. Come avvenuto con la prima ondata di marzo, anche adesso le celle si stanno trasformando in un moltiplicatore di focolai di Covid-19. Secondo quanto riferito dal sindacato della polizia penitenziaria Osapp in una lettera al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e al capo del Dap, Bernardo Petralia, “in due settimane le infezioni di coronavirus sono aumentate del 600%“.
E’ stata riscontrata secondo il sindacato una “generale e pericolosissima promiscuità nei reparti detentivi“, a cui si accompagna “un’assenza di dispositivi di protezione individuale“.
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