Walter Ricciardi ha concesso un’intervista in cui ha avvertito la popolazione che il pericolo di un lockdown nazionale è tutt’altro che scongiurato.
Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza, ha rilasciato un’intervista a Sky Tg24 per commentare questa nuova emergenza sanitaria che stiamo vivendo. In primo luogo, il medico ha chiarito che il rischio di un lockdown nazionale è tutt’altro che scongiurato in quanto bisogna prima aspettare di comprendere la reale efficacia delle nuove misure restrittive. Anche perché, la situazione su tutto il territorio nazionale non è omogenea: “Quello che sta succedendo è che in molte regioni la situazione sta peggiorando, in altre è stabile. E noi dobbiamo, nelle regioni che stanno peggiorando, arrestare questo peggioramento e nelle regioni che sono stabili invertire la curva e farla diminuire. Soltanto quando saremo certi che questo avviene allora potremo trarre delle conclusioni. Però tutti quanti stiamo cercando di evitare il lockdown nazionale, di elaborare delle misure proporzionate alla circolazione del virus”.
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Coronavirus, Ricciardi: “Stiamo lavorando alla distribuzione del vaccino”

Ricciardi ha infatti spiegato che bisognerà attendere almeno due settimane per poter effettuare una valutazione corretta anche se a suo parere “stiamo andando nella giusta direzione con le misure prese, speriamo di vedere presto tutti quanti i risultati”. Per quanto riguarda invece il piano di distribuzione del futuro vaccino anti coronavirus annunciato alcuni giorni fa dal premier Conte, Ricciardi ha dichiarato che l’esecutivo e il Cts ci stanno lavorando e che in tal senso stanno rispettando i tempi, anche se delle difficoltà esistono: “Alcuni Paesi hanno dei piani nazionali perché la responsabilità è nazionale. La Gran Bretagna, che non fa parte dell’Unione europea però è un Paese efficiente dal punto di vista degli acquisti, i vaccini antinfluenzali li ha comprati nel dicembre del 2019. Noi invece abbiamo le Regioni e dobbiamo fare un piano che contemperi questa frammentazione. E lo dobbiamo fare in maniera consensuale. Quindi noi siamo svantaggiati nella rapidità decisionale, ma ci stiamo lavorando. C’è una squadra coordinata dal dottor Rezza che sta lavorando per elaborare il piano più adatto alla nostra realtà”.
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