Afghanistan, 33enne accecata dai talebani per ordine del padre: il motivo

In Afghanistan una donna è stata accecata dai talebani su ordine del padre che non accettava la sua indipendenza professionale. 

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È stata accecata dai talebani su ordine di suo padre. Il motivo? Doveva essere punita perché aveva deciso di lasciare la sua casa e la sua famiglia per cercare un lavoro ed essere finalmente indipendente. È accaduto in Afghanistan dove la ragazza vittima di questa atroce violenza aveva iniziato da circa un anno a lavorare nella divisione della polizia che si occupa di indagini criminali. Adesso si trova in ospedale e sta raccontando agli inquirenti tutto quello che sa su un’aggressione premeditata perpetuata dall’uomo che l’ha messa al mondo. È stata lei infatti a confermare i contatti tra il padre e i talebani, affermando di averli visti incontrarsi alcuni giorni prima e di aver visto il genitore consegnare alle milizie islamiste una copia della sua carta d’identità. 

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Afghanistan, accecata per ordine del padre, il racconto della donna

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Il padre inoltre, nei giorni precedenti aveva chiesto più volta a Khatera informazioni sul luogo in cui prestava servizio. E adesso questa giovane donna di 33 anni ha perso la vista. I talebani l’hanno aggredita avvicinandosi con una motocicletta poco dopo che aveva terminato il suo turno di lavoro, iniziando a spararle contro. Dopo averla avvicinata, hanno estratto un pugnale accecandola. Da quel momento in poi, la donna afferma di non ricordare più nulla e di essersi svegliata in ospedale. E uno dei risvolti più atroci di questa storia è che da non vedente, non potrà più continuare a svolgere il suo lavoro. L’uomo è stato arrestato mentre i Talebani hanno immediatamente diramato un comunicato in cui dichiarano di non essere coinvolti in alcun modo in questa vicenda.

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