Ennesimo focolaio nel bel Paese. L’ultimo risale alla RSA Villa Sorriso di Pontedera. Il contagio è avvenuto da un operatore che si è assentato da lavoro perché aveva accusato lievi sintomi non riconducibili immediatamente al Coronavirus.
La curva epidemica in Italia continua a destare preoccupazione. Il coronavirus circola velocemente e il numero di contagi cresce giorno dopo giorno. Sono molti i focolai scoppiati in Italia e l’ultimo riguarda quello della RSA Villa Sorriso di Pontedera.
Nel corso della prima ondata la struttura era riuscita a non far registrare nessun caso, ma nel corso della seconda ondata, quella che stiamo attraversando, si contano 27 contagiati fra gli anziani su 36, mentre sono risultati positivi 15 operatori su 20.
Il presidente della Cooperativa S.p.e.s. del consorzio Co&So che gestisce Villa Sorriso, Stefania Lupetti, afferma che la situazione “è abbastanza complessa, ma è tutto sotto controllo. La situazione viene gestita dal personale della Asl insieme al personale della cooperativa con professionalità e fiducia nel futuro. “Sia gli ospiti che il personale risultati positivi sono in buone condizioni di salute, stabili e costantemente monitorati”.
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Coronavirus, focolaio nella RSA Villa Sorriso: “La situazione è sotto controllo”

Il contagio nella RSA Villa Sorriso di Pontedera è avvenuto da un operatore che si è assentato da lavoro perché aveva accusato lievi sintomi non riconducibili immediatamente al Coronavirus.
Per precauzione S.p.e.s. ha effettuato alcune verifiche del caso per arrestare l’eventuale avanzamento del contagio e provando in qualche modo a contenerlo. “Sono stati effettuati i tamponi a tutto il personale e a tutti gli ospiti. Questo ha permesso di individuare i contagi anche in assenza di sintomi e quindi di predisporre cure e assistenza adeguate”, si legge in una nota della RSA.
Appena si è verificato il primo caso la RSA ha avvisato immediatamente i familiari degli ospiti, i quali si sono dimostrati solidali ed hanno rinnovato la loro fiducia nella conduzione di Villa Sorriso. Sempre in una nota della RSA si legge che “i rigidi protocolli sono sempre stati rispettati e che era stato fatto tutto il possibile per tenere il virus fuori dalla Rsa”.
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