Nell’ultimo rapporto dell’Istat sul commercio al dettaglio è evidente la crescita di dotazioni informatiche: subiscono un calo le vendite di abbigliamento ed orologeria
L’ultimo rapporto dell’Istat mette in luce le variazioni tendenziali del commercio al dettaglio per gruppi di prodotti non alimentari. La maggior crescita, in un periodo in cui le relazioni a distanza e lo smart working la fanno da padrone, l’hanno avuta la vendita di dotazioni per l’informatica con un incremento del 10,6%. Seguono l’utensileria per la casa e ferramenta (+7.2%), poi mobili ed arredamento per la casa (+7,0%). Lieve aumento anche nella vendita di strumenti musicali (+4,1%).
Dall’altro lato della classifica vediamo un forte calo nell’acquisto di calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-8,7%). Anche giornali, riviste e strumenti di cartoleria hanno subito un duro colpo in un momento in cui le notizie viaggiano sul web e la didattica a distanza imperversa in tutta Italia. Decremento anche per prodotti di igiene e profumeria oltre che per prodotti farmaceutici.
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Commercio al dettaglio, aumento del valore per la grande distribuzione
A settembre di quest’anno si stima una diminuzione delle vendite al dettaglio rispetto ad agosto dello 0,8% in valore e dello 0,4% in volume. Nel terzo semestre, però, c’è un aumento congiunturale del 13,9% in valore e del 13,7% in volume. Questo grazie alla crescita dei beni non alimentari.
Il valore delle vendite aumenta per la grande distribuzione con un +1,4% e diminuisce per le piccole imprese con un -0,3%.
Commercio al dettaglio (9-2020) #istat https://t.co/dmLeJyJQku pic.twitter.com/MTRVRUqEU6
— Istat (@istat_it) November 6, 2020
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