Papa Francesco non si nasconde e ammette che il problema della corruzione all’interno della Chiesa è molto profondo.

“La Chiesa è e resta forte ma il tema della corruzione è un problema profondo, che si perde nei secoli”. Questa una delle tante dichiarazioni rilasciate da Papa Francesco nel corso di un’intervista concessa ad Adnkronos. La corruzione è dunque un problema con cui il pontefice ammette di dover avere a che fare ogni giorno all’interno delle mura della Santa Sede raccontando di come, all’inizio del suo pontificato, il Papa Emerito Benedetto XVI gli consegnò una scatola molto grande spiegandogli che “qui dentro c’è tutto – disse -, ci sono gli atti con le situazioni più difficili, io sono arrivato fino a qua, sono intervenuto in questa situazione, ho allontanato queste persone e adesso…tocca a te”. Ecco, io non ho fatto altro che raccogliere il testimone di Papa Benedetto, ho continuato la sua opera”. Una frase questa, che serve anche a Francesco per allontanare tutte quelle voci che lo vedrebbero in perenne conflitto con Ratzinger.
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Papa Francesco: “Tantissima gente rischia per me”

Il giornalista ha poi chiesto al Pontefice se avverta solitudine nel condurre questa lotta per riportare l’integrità morale all’interno del Vaticano: “Sono solo? Ci ho pensato. E sono arrivato alla conclusione che esistono due livelli di solitudine: uno può dire, mi sento solo perché chi dovrebbe collaborare non collabora, perché chi si dovrebbe sporcare le mani per il prossimo non lo fa, perché non seguono la mia linea o cose così, e questa è una solitudine diciamo… funzionale. Poi c’è una solitudine sostanziale, che non provo, perché ho trovato tantissima gente che rischia per me, mette la sua vita in gioco, che si batte con convinzione perché sa che siamo nel giusto e che la strada intrapresa, pur fra mille ostacoli e naturali resistenze, è quella giusta. Ci sono stati esempi di malaffare, di tradimenti, che feriscono chi crede nella Chiesa. Queste persone non sono certo suore di clausura”.
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