Lo storico corrispondente Rai settimana scorsa era stato ricoverato in ospedale per Covid-19. Si è spento a 74 anni Pino Scaccia
Pino Scaccia è morto all’età di 74 anni. Storico inviato Rai, ex caporedattore dei servizi speciali del Tg1, un giornalista che ha onorato per tutta la vita la sua professione. Il suo nome è sempre accostato ai grandi eventi nel mondo, degli ultimi quarant’anni perché lui era lì a raccontarlo per l’Italia. La Guerra nel Golfo, la fine dell’Unione Sovietica, il conflitto della ex Jugoslavia e l’Iraq, l’Afghanistan e la Libia. Nessuno di questi eventi sarebbe stato raccolto dalla Rai se non fosse stato per lui e la sua troupe.
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Nel 2018, soltanto due anni fa, dopo quarantacinque anni di matrimonio ha perso la moglie, Rosaria. Sua compagna di vita, di avventure, sempre pronto a sostenerlo e supportarlo, poco dopo la sua morte ne raccontò tutte le cose belle e scrisse: “Questo è soltanto un arrivederci”.
Pino Scaccia, ci lascia uno dei più grandi giornalisti ed inviati Rai

Pino Scaccia è morto quest’oggi, a 74 anni, in un letto d’ospedale del San Camillo di Roma. Settimana scorsa era stato ricoverato in seguito al tampone positivo al Covid, ma la situazione si è complicata a tal punto da ritenersi letale.
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Tantissimi i messaggi di cordoglio degli amici e colleghi di Pino Scaccia. In particolare l’USIGRAI (Unione Sindacale Giornalisti Rai) gli ha dedicato un intero post su Facebook:
“In prima linea anche su temi italiani, dalla mafia al terrorismo. Pino Scaccia è stato un cronista di razza. Un inviato che ha dato lustro al Tg1, alla Rai, interpretando nella professione i valori del Servizio Pubblico. Di sicuro una grande perdita per tutta la professione. A nome delle giornaliste e dei giornalisti della Rai un abbraccio a tutta la famiglia e a chi gli ha voluto bene”.