A Partinico il Nas sta svolgendo una complessa indagine riguardante i lavori di riconversione di un’ospedale civico in una struttura anti coronavirus.
A Partinico, i carabinieri del nucleo operativo del Nas hanno dato il via a una complessa indagine riguardante la riconversione di un ospedale del comune in una struttura per pazienti affetti da coronavirus. Nei mesi scorsi infatti, la magistratura aveva appurato l’esistenza di episodi di corruzione che ne hanno caratterizzato questa operazione. La prima denuncia su dei movimento sospetti nella riconversione di questo ospedale era già arrivata nel mese di Marzo e va anche segnalato che sono diversi mesi che il sindacato Fials Confsal ha chiesto di fare chiarezza sulla vicenda. La segreteria provinciale del sindacato ha infatti spiegato che si è tratta di un’operazione priva di trasparenze e le cui conseguenze rischiano di danneggiare la salute dei pazienti che si trovano attualmente nella struttura e degli operatori sanitari.
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Partinico, quando inizia il caso

Il caso è scoppiato nella giornata del 27 Giugno quando una persona risultata positiva al coronavirus ha atteso per tre giorni il permesso di entrare all’interno della struttura. A quel punto il segretario provinciale Enzo Munafò ha deciso di chiedere l’accesso agli atti allo scopo di comprendere se le procedure per i lavori fossero state rispettate. L’Asp però non autorizza la richiesta e a quel punto Munafò decide di rivolgersi all’Autorità anti corruzione. A settembre avviene un altro punto di svolte della vicenda. Il responsabile Trasparenza dell’azienda invita la stessa a pubblicare tutti gli atti che riguardano i lavori di riconversione e quel punto la Asp decide di inviare i documenti richiesti alla Fials. Ne nasce un’indagine dai contorni ancora poco chiari ma che sembra finalmente arrivata a un punto di svolta.
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