Allerta massima terrorismo in Francia, a Lione, dove una donna in burqa ha minacciato per ore di farsi saltare in aria nella stazione di Part-Dieu.
La stazione è stata sgomberata da tutti i presenti e la gendarmeria ha circondato la donna che urlava “Allah akbar”. Gli agenti della squadra di contrasto al terrorismo sono prontamente intervenuti per fermarla e mettere in sicurezza il borsone che portava con sé. Dopo qualche ora, anche la circolazione dei treni è ripresa.
Gli artificieri chiamati a disinnescare la possibile bomba hanno confermato che nella borsa non erano presenti esplosivi, ma la polizia ha utilizzato ugualmente i cani molecolari per assicurarsi che non ci fossero ordigni nascosti in stazione.
L’allerta antiterrorismo è cominciata poco dopo le 14, in quell’istante la donna ha cominciato a urlare e minacciare i passanti con il borsone che portava sulle spalle. Dopo poco tempo, sul posto è intervenuta un’aliquota di rapido intervento con al seguito una squadra di artificieri. Le forze dell’ordine sono riuscite a circondare il soggetto e impedire che potesse fuggire.
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Allarme recrudescenza terrorismo
Questo episodio riaccende la tensione in tutta la Francia dopo la brutale decapitazione del professore che aveva mostrato ai suoi studenti le vignette di Charlie Hebdo su Maometto. I reparti antiterroristici sono da giorni attivati per il pericolo di attentati. Adesso fa paura l’effetto emulativo che il gesto così eclatante potrebbe avere su altri lupi solitari.
Obiettivo di possibili attentati sono gli aeroporti e le sedi istituzionali. Le forze dell’ordine non si aspettano azioni di massa a massacri militarmente condotti come quelli del Bataclan, ma le politiche di Macron contro gli estremisti islamici hanno acceso gli animi nelle moschee clandestine e negli ambienti del radicalismo.
A fare paura sono le seconde e terze generazioni di immigrati, che sono nate e cresciute in Francia ma che vivono nei ghetti e ai margini della società. In questi luoghi, la criminalità comune fornisce terreno fertile per i predicatori del Jihad. Spesso sono proprio carceri e periferie il luogo di incubazione principale del radicalismo di questi nuovi terroristi.