Coronavirus, il lockdown non è efficace contro i contagi: lo studio della rivista Lancet

Restare a casa non è efficace per fermare la diffusione del Covid19, mentre proibire eventi pubblici e chiudere le scuole arresta i contagi. Questa è la conclusione di uno studio dell’Università di Edimburgo pubblicato sulla rivista scientifica Lancet Infectious Diseases.

Coronavirus

Il lockdown totale non è una delle misure più efficaci contro la pandemia, lo studio prende in esame le azioni intraprese da più di cento paesi in tutto il mondo e classifica quelle che hanno avuto effetti migliori.

Al primo posto per efficacia c’è il divieto di assembramenti e di eventi pubblici, al secondo si classifica la chiusura delle scuole. Il lockdown generalizzato che impone alle persone di non uscire di casa ha uno scarso impatto, invece.

Lo studio prende in esame anche gli effetti sul contagio quando si verificano le riaperture, anche in questo caso quella che aumenta di più la diffusione del virus è proprio il ritorno dei ragazzi a scuola.

Gli autori dello studio precisano che ci sono numerose variabili che hanno influenza sulla diffusione del contagio, anche il rispetto delle semplici misure personali ha ripercussioni sull’indice di riproducibilità del Coronavirus. Lavarsi le mani, utilizzare le mascherine, il distanziamento sociale e il tracciamento dei contatti sono elementi che influenzano pesantemente l’andamento dell’epidemia.

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Cosa fare per fermare la pandemia

Le conclusioni dello studio confermano che soltanto adottando molte misure di contenimento insieme si riesce a rallentare la diffusione del Covid19. Anche se il lockdown totale con le persone chiuse in casa non è la misura più efficace, l’adozione di tanti provvedimenti e tante chiusure insieme porta comunque a una situazione simile a una quarantena totale.

La valutazione è comunque importante, in quanto ognuna di queste scelte politiche ha grossi effetti economici e sociali, ma anche psicologici sull’equilibrio personale di tutti noi. Grazie a questo studio, gli stati possono ora avere un riferimento sull’efficacia di ogni misura e cercare di adottare quelle meno impattanti dal punto di vista generale.

Per la prima volta ci si trova a fronteggiare due epidemie stagionali, il Coronavirus e la classica influenza. Il virus del Covid19 sembra avere un indice R più elevato di quello influenzale. Se ogni malato di Sars-Cov-2 infetta 2 o 3 persone, quello dell’influenza riesce a farlo solo con 1 o 2 individui.