Verona, rubarono 11mila a casa di uno spacciatore: arrestati 2 carabinieri

La Procura di Verona ha arrestato due carabinieri con l’accusa di aver sottratto 11 mila a casa di uno spacciatore durante una perquisizione. 

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Si trovano agli arresti domiciliari con l’accusa di appropriazione indebita, depistaggio, accesso abusivo ai sistemi informatici della polizia, depistaggio e frode in processo penale. Accuse molto pesanti quelle rivolte dalla Procura a un vice brigadiere e un appuntato scelto dei carabinieri. Secondo gli inquirenti infatti, i due, durante una perquisizione a casa di uno spacciatore, avrebbero sottratto una somma pari a 11mila euro trovata nell’abitazione. In seguito, nel timore di essere scoperti, sarebbero nuovamente tornati sul luogo per rimetterli. Inoltre, l’ipotesi è che siano anche entrati nel sistema informatico della polizia per cancellare alcune intercettazioni che li incriminavano. 

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Rubarono 11 mila euro a casa di uno spacciatore, la difesa dei due carabinieri

Le indagini hanno avuto inizio nel 2018 grazie alla segnalazione di un militare che oltretutto dopo la denuncia, avrebbe subito come ritorsione per il suo gesto, un processo disciplinare, una denuncia alla procura Militare di Verona e il trasferimento. Francesca Lisbona, legale dei due imputati ha spiegato che le accuse nei confronti dei suoi assistiti risultano prive di fondamento dichiarando che “Giuseppe Grande ha 22 anni di impeccabile servizio, Luigi Marcone addirittura 31 anni, sono carabinieri che fanno onore all’Arma e mai hanno avuto contestazioni, anzi le loro note caratteristiche sono eccellenti”. Al momento, gli imputati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il loro arresto risale a un mese, ma fino a questa momento né la Procura né l’Arma dei Carabinieri avevano comunicato ufficialmente la notizia.

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