Roberto Fico ha parlato di una possibile scissione all’interno dei 5 Stelle e chiarito quali debbano essere le priorità della maggioranza di governo.
“Scissione? Non sono preoccupato”. Queste le parole del Presidente della Camera Roberto Fico incalzato dalle domande dei giornalisti a margine di un convegno a Napoli a cui stava partecipando. Dichiarazioni distensive, che puntano sicuramente a rassicurare gli animi all’interno del Movimento 5 Stelle. Resta però il fatto che dopo la netta presa di posizione da parte di Di Battista, lo scontro tra moderati e dissidenti sembra ormai alle porte. Fico ha poi dichiarato che “ognuno può esprimere le proprie opinioni l’importante è dibattere ed è giusto un dibattito interno nel Movimento senza alcun problema. Il Movimento è importante, ma poi rispetto al Paese, alle problematiche e al fatto che stiamo vivendo e gestendo una pandemia queste cose passano in secondo piano. Va bene quindi discutere ma in tranquillità, perché c’è anche il Paese da portare avanti. Sono due strade diverse: una strada in cui maggioranza e governo vanno avanti perché adesso dobbiamo gestire i fondi del Recovery fund, i 209 miliardi, e fare i progetti, e dall’altro un giusto dibattito interno nel Movimento senza alcun problema”.
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5 Stelle, Corrao attacca i vertici del Movimento

Il problema però è che il dibattito interno sul futuro dei 5 Stelle è stato esposto all’opinione pubblica dagli stessi protagonisti, segno che si tratta di uno scontro che non può più essere risolto con qualche riunione tra i vari esponenti. E nella giornata di ieri è inoltre arrivato pubblicamente un altro pesante attacco da parte di Ignazio Corrao, che con un post su Facebook ha riservato dichiarazioni molto dure agli attuali vertici del Movimento. Corrao ha infatti affermato che “oggi siamo (o stiamo diventando) gli stessi dinosauri che combattevamo, per questo dobbiamo ricordarci le vecchie regolette che ci tenevano a servizio dei cittadini per un periodo limitato di tempo. Nessuno di noi 10 anni fa sarebbe entrato in un partito in cui le decisioni più importanti, per il movimento e di conseguenza per il Governo e per il Paese, vengono prese in segreto da Di Maio, Fico, Bonafede o Spadafora (che è passato, per la cronaca, proprio dall’Udeur, poi Margherita, poi Verdi, poi Forza Italia e infine ha raggiunto la agognata gloria politica nel Movimento 5 Stelle ultima versione, per volontà di Di Maio che se lo è preso assistente, lo ha fatto deputato, sottosegretario e poi ministro)”.
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