Continua l’emergenza Coronavirus nel mondo, con la pandemia che ha causato quasi un milione di decessi. In Israele proteste contro Netanyahu ed il lockdown.
E’ sempre più vicina la quota del milioni di morti causati dal Coronavirus nel mondo. A riportare i dati ci ha pensato la John Hopkins University, che sta tracciando i dati dei contagi e decessi dall’inizio della pandemia. Secondo i dati dell’università americana, ad oggi ci sono stati ben 993mila decessi. Mentre invece il totale dei casi accertati è salito a ben 32,7 milioni, ma fortunatamente di questi casi ben 22,3 milioni di persone positive sono riuscite a sconfiggere il virus.
La strada verso la normalità è ancora lunga, con alcuni paesi che sono in piena crisi sanitaria. Infatti in testa per casi totali, troviamo gli Usa con ben 7,1 milioni di contagi ed oltre 204mila decessi. A seguire troviamo il Brasile con 140mila decessi e l’India che completa il podio con 93mila morti.
Sono diversi i paesi che hanno deciso per un nuovo lockdown. Il primo ad entrare nuovamente in lockdown è l‘Israele, che su decisione del proprio primo ministro, Benjamin Netanyahu, ha deceiso per l’isolamento fino al 2 ottobre. Però i cittadini israeliani, contrariati, sono scesi in piazza per protestare contro il nuovo lockdown. Inoltre, in seguito alle proteste, il premier israeliano ha spinto per il divieto delle manifestazioni, sostenendo la potenziale periclosità per la sicurezza pubblica.
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Coronavirus nel mondo, l’Onu: “Alleanza mondiale per il vaccino”

Per andare a contrastare in maniera più efficace la pandemia, l’Onu nella giornata di ieri ha dato un importante annuncio. Infatti per l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha annunciato un’alleanza globale per trovare quanto prima possibile un vaccino. Così l’Onu si affiderà all’India, produttore numero uno al mondo per vaccini, per trovare il farmaco anti-Covid.
Narendra Modi, primo ministro indiano, ha promesso all’Organizzazione delle Nazioni Unite il massimo impegno nella ricerca di un vaccino che aiutasse l’umanità contro al Coronavirus. Durante l’assemblea, America Latina e l’Australia hanno chiesto la solidarietà delle grandi potenze per un libero accesso ai possibili futuri vaccini. D’altra parte l’Europa, gli Usa ed il Giappone hanno già riservato più della metà delle dosi inizialmente previste.
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L.P.
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