Monte Athos, focolaio di Covid19: monaci positivi al virus

Otto monaci del Monte Athos hanno contratto il Covid19, a rischio la presenza del presidente russo Mikhail Mishustin nella giornata di domani.

Monte Athos
Fonte: Wikipedia

Ad aprile si erano registrati tre casi di coronavirus nella comunità monastica. Ora, altri dieci prelati sarebbero risultati infettati dall’agente virale. Nonostante gli uomini di fede osservino la clausura, il piccolo stato di Monte Athos è stato raggiunto per ben due volte dal Covid19. La visita del primo ministro Mikhail Mishustin prevista nella giornata di domani rischia di essere annullata.

Meghisti Lavra e Pantaliemonas sono gli edifici ecclesiastici che sono diventati zona rossa dopo la scoperta di dieci casi di Covid19. Da inizio settimana i tamponi hanno rivelato la presenza di otto monaci contagiati.

Il piccolo stato greco ha incaricato il virologo Sotiris Tsiodras di effettuare una visita urgente per conto del ministero della Salute nella zona colpita dalla pandemia. Assieme a Vassilis Papageorgiou, responsabile della protezione civile ellenica, si è stabilito nella parte più a sud della Grecia e in queste ore potrebbe vietare il pellegrinaggio dei fedeli che si recano nei monasteri da tutto il mondo.

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Monte Athos indipendente dall’epidemia

Un monaco anziano è stato ricoverato nell’ospedale di Salonicco, la paura del governo è che gli infetti possano essere tanti e che le stime ufficiali stiano sottovalutando il pericolo. La Sacra Comunità è l’ente che sovrintende al piccolo stato di Monte Athos e non ha voluto chiudere le frontiere a chi si reca in pellegrinaggio nei monasteri. Ha però vietato i trasferimenti tra monasteri.

I monasteri di confessione ortodossa hanno una popolazione di 1500 prelati, sono circa una ventina dislocati in poco più di 40 chilometri quadrati. Le donne non possono accedere ai luoghi di culto, il piccolo stato ha registrato pochi casi di coronavirus dall’inizio dell’epidemia mondiale. Gli unici malati di Covid19 si erano registrati ad aprile ed erano dei religiosi della chiesa di Xenophontos che erano da poco stati in visita in Inghilterra.

In molti avevano additato un italiano di aver portato il virus nel piccolo stato indipendente. Si trattava di un turista che era stato a Monte Athos, ma il cui tampone aveva negato la presenza di infezione.

Sebbene gli uomini di fede abbiano inizialmente negato la pericolosità del virus e la necessità di chiudere i confini ai fedeli, il 19 marzo avevano dovuto accettare la quarantena imposta dal governo.