La Commissione parlamentare Antimafia ha stilato una lista con 13 candidati impresentabili alle prossime elezioni regionali che si terranno il 20 e 21 settembre
La Commissione parlamentare Antimafia ha stilato una lista di 13 candidati impresentabili per le elezioni regionali del 20 e 21 settembre, di questi sono undici che violano il codice di autoregolamentazione e due la legge Severino. Nove sono in Campania, tre in Puglia ed un altro in Valle d’Aosta. Nicola Morra, alla guida della commissione bicamerale antimafia, ha precisato che sono stati presi in esame solo i carichi pendenti e le sentenze nella legga e nel codice di cui prima.
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Regionali, i nomi dei candidati impresentabili
Partendo dalla Campania, dove sono nove i nomi che non hanno superato le verifiche della commissione, abbiamo 5 a sostegno di Vincenzo De Luca e 4 per Caldoro. Stiamo parlando di Aureliano Iovine (Liberaldemocratici Campania) che è stato imputato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Poi c’è Carlo Iannace (De Luca Presidente) condannato per peculato, Sabino Basso (Campania libera-De Luca Presidente) imputato per riciclaggio così come Michele Langella (Campania in Europa). Infine Francesco Plaitano (Partito Repubblicano Italiano) con una condanna pendente per estorsione.
Per quel che riguarda le liste di Caldoro abbiamo Orsola De Stefano (Lega Salvini Campania), Francesco Silvestro (Forza Italia Berlusconi) e Maria Grazia Di Scala (Forza Italia Berlusconi), imputati di concussione. Monica Paolino (Forza Italia Berlusconi), imputata di scambio elettorale politico-mafioso.
In Puglia sono tre, di cui due a supporto di Michele Emiliano ed uno per Franco Piero Antonio Bruni. Si tratta di Raffaele Guido (Fiamma Tricolore), imputato di tentata violenza privata, lesioni aggravate e minaccia, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose. C’è poi Silvana Albani (Puglia Solidale Verde), imputata dei reati di falsa perizia, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio e corruzione in atti giudiziari, aggravati dal fine di agevolare attività di associazioni mafiose. Infine Vincenzo Gelardi (Partito del Sud Meridionalisti Progressisti), imputato di trasferimento fraudolento di valori aggravati dal fine di agevolare attività di stampo mafioso.
In Valle d’Aosta problemi solo per Augusto Arduino Rollandin, condannato per il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.
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