Coronavirus, Trump già a febbraio sapeva bene cosa sarebbe potuto succedere negli Stati Uniti ma ha taciuto. L’accusa di un Premio Pulitzer

Il tragico bilancio di morti per Coronavirus negli Stati Uniti? Avrebbe potuto essere evitato, ma Donald Trump non ha fatto nulla. L’accusa, molto pesante, è contenuta nel nuovo libro del giornalista d’inchiesta Bob Woodwaard, autore nel 1973 insieme a Carl Bernstein dell’inchiesta Watergate.
Il nuovo libro del Premio Pulitzer, intitolato ‘Rage’ (‘Rabbia’), uscirà in tutte le librerie il 15 settembre ma la CNN oggi ne ha diffuso alcuni stralci. Secondo Woodward il Presidente gli avrebbe confidato di essere a conoscenza del pericolo. Già alcune settimane prima che il virus arrivasse negli Stati Uniti conosceva la sua letalità, il fatto che fosse trasmissibile per via aerea e altamente contagioso.
Trump, secondo le anticipazioni, ammetterebbe di non averne mai parlato per non diffondere il panico. Ma l’aveva definita “una roba mortale, parlando con il giornalista già il 7 febbraio scorso. Parole in netto contrasto con quanto ha sempre detto successivamente, quando invece ha cercato di rassicurare tutti per non affossare l’economia del Paese. In suo soccorso è subito intervenuta Kayleigh McEnany, portavoce della Casa Bianca : “Donald Trump non ha fuorviato intenzionalmente gli americani sulla gravità del coronavirus”.
“Rage” will be released September 15. https://t.co/78whckpByk pic.twitter.com/w1ZbXBufzy
— Bob Woodward (@realBobWoodward) August 13, 2020
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Trump scaricato anche da ex dirigenti della sicurezza negli Usa a poche setimane dalle Presidenziali
Ma nel libro di Woodward ci sono anche giudizi pesanti su Trump di molti ex dirigenti della sicurezza. Come l’ex capo del Pentagono, James Mattis, che usa per lui due aggettivi: inadatto e pericoloso. O ancora Dan Coat, ex capo della National Intelligence che racconta come il presidente sia convinto di una cosa. Vladimir Putin avrebbe in mnao qualcodsa per incastrarlo, altrimenti non ci sarebbero speigaziolni per il suo comportamento.
Parole e giudizi che arrivano nel pieno della campagna elettorale per le Presidenziali di novembre. Un appuntamenbto da sempre cruciale per gli Stati Uniti, ma mai come quest’anno. Gli ultimi sondaggi danno ancora in netto vantaggio Joe Biden e certo il ritratto che esce da ‘Rage’ non semvra fargli guadagnare punti.