Covid, Pregliasco a Inews24: “Virus morto? Sciocchezze che sottovalutano il pericolo”

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, risponde alle domande di Inews24 sulla diffusione del Covid19 e la cossidetta seconda ondata.

fabrizio pregliasco
Fonte: Facebook

Direttore Pregliasco, come valuta la situazione dei contagi in Italia?

La situazione attuale è endemica e non più epidemica della malattia, una presenza di pochi casi con una tendenza all’aumento ma con una nostra maggiore capacità di individuare i casi che prima ci sfuggivano. Possiamo essere ottimisti ma prudenti.

Ogni giorno i nuovi positivi continuano ad aumentare.

Oggi in Italia la diffusione del virus è diventata omogenea. All’inizio della pandemia, la gran parte dei casi si registrava tra Lombardia e Veneto. Oggi c’è una distribuzione simile in quasi tutte le regioni. Una dinamica simile a quella di altre nazioni europee come Francia e Spagna che forse sono messe anche peggio di noi, frutto anche dell’apertura delle frontiere e dei viaggi per le vacanze. Prima vedevamo solo la punta dell’iceberg, ora troviamo anche tanti casi asintomatici.

Cosa succederà nei prossimi mesi?

Io mi aspetto un incremento di un numero dei casi nella stagione invernale, anche per la capacità del Coronavirus di nascondersi tra le forme influenzali. La seconda ondata dipenderà da noi, bisogna essere responsabili tutti noi cittadini con le norme basilari che abbiamo già applicate durante il lockdown.

Il sistema sanitario è in grado di resistere alla seconda ondata?

Finché i casi rimangono pochi, anche se supereremo i tremila casi a settimana in inverno, abbiamo la capacità sanitaria di assistere i pazienti clinicamente più rilevanti con gli spazi di terapia intensiva che sono stati attivati durante la prima ondata. Il vaccino non arriverà fino al 2021, quindi resta la necessità di avere buon senso e non esagerare con le norme di prevenzione.

Uno studio recente afferma che la pericolosità del virus è sovrastimata perché i tamponi rilevano anche l’agente patogeno morto all’interno delle persone, che però non è in grado di diffondere la malattia.

Il virus rilevato dai tamponi non è morto, è una sciocchezza che è dettata dal voler sottovalutare la diffusione del virus. Gli asintomatici contagiano altre persone, questa è la differenza del Coronavirus rispetto alla Sars. Vicino agli asintomatici ci si resta per molto tempo e aumenta la loro capacità di infettare. Anche se è una malattia a basso rischio specifico, come il morbillo può essere sottovalutata, ma i suoi danni dipendono dall’effetto su larga scala.