Secondo gli ultimi studi il ghiacciaio della Marmolada rischia di sparire prima di quanto si pensasse. Le misurazioni degli scienziati dell’Università di Padova.

Non è certo una novità che il surriscaldamento terrestre divora ogni anno porzioni sempre più grandi di ghiacci finora considerati perenni. Dall’Artico alle Dolomiti la situazione è la medesima, senza un netto cambio di tendenza c’è il concreto rischio di perdere interi habitat naturali nel giro di pochi decenni, forse anche meno. Nonostante i benefici in termini ambientali registrati subito dopo il lockdown, con l’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, la situazione continua a destare grande preoccupazione.
I rilevamenti annuali effettuati dai ricercatori dell’Università di Padova, glaciologi e geografi, fanno emergere dei numeri spaventosi: nel corso di appena 70 anni è andato perduto l’80% del ghiacciaio della Marmolada.
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Ghiacciaio della Marmolada, potrebbe sparire in appena 15 anni

Ad illustrare i dati è Aldino Bondesan, coordinatore delle campagne glaciologiche per il Triveneto: “Il ghiacciaio negli ultimi 70 anni ha ormai perso oltre l’80% del suo volume“. Basti pensare che nel 1954 ammontava a 95 milioni di metri cubi, a fronte degli appena 14 di oggi. Un crollo repentino che non lascia sperare nulla di buono per il futuro. A fargli eco è il responsabile scientifoco del Museo di Geografia dell’Università di Padova Mauro Varotto, che ha guidato le misurazioni negli ultimi 15 anni.
“La superficie del ghiacciaio – spiega il ricercatore – è passata dai circa 500 ettari stimati da Richter nel 1888 ai 123 ettari del 2018.” Negli ultimi 10 anni ha spiegato, il fronte del ghiacciaio è arretrato di circa 10 metri l’anno, con un’ulterore accelerazione negli ultimi 36 mesi. Prendendo come modello il trend d’arretramento dell’ultimo secolo la fine del ghiacciaio è prevista per il 2060, 2045 se si segue il trend degli ultimi 10 anni e addirittura 2031 basandosi sugli ultimi tre. Un futuro, assolutamente nefasto, oramai dietro l’angolo.
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