Il Tar di Palermo sospende l’ordinanza del governatore della Sicilia, Nello Musimeci, che aveva imposto la chiusura degli hotspot per migranti sull’isola.
Secondo il Tribunale amministrativo, l’ordinanza va oltre i poteri dei presidenti di Regione. Inoltre, il Tar mette in dubbio anche il nesso tra sbarco di immigrati e rischio sanitario per il contagio da Coronavirus.
I giudici hanno accolto la richiesta di sospendere l’ordinanza avanzata dall’avvocatura dello Stato su indicazione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. L’ordinanza prevedeva la cessazione delle attività degli hotspot e la chiusura dei porti alle navi di migranti. La motivazione addotta è il rischio di diffusione del Covid19 tra la popolazione.
Il Tar sottolinea come le misure adottate dal governatore Musumeci vadano oltre i poteri in capo alle regioni. Secondo i giudici, il provvedimento non serve a tutelare la salute pubblica ma a limitare il flusso migratorio. Il tribunale ricorda anche che la materia dell’immigrazione è competenza esclusiva del Governo.
Bocciata anche la misura per la chiusura dei porti della Sicilia alle navi di migranti, anche questa disposizione -secondo il Tar- esorbita dalle competenze dei presidenti di Regione.
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Scontro Regione Sicilia e Governo sui centri migranti
Il Tribunale amministrativo bolla come “privo di fondamento” l’allarme sanitario addotto dal presidente Musumeci come motivazione della sua ordinanza. I giudici mettono in dubbio il rischio che il Covid19 possa diffondersi tra i siciliani in conseguenza dell’arrivo di migranti sull’isola.
L’ordinanza della Regione Sicilia è sospesa fino all’udienza del 17 settembre, quando il provvedimento sarà ripreso in esame.
Il governatore Musumeci aveva firmato l’ordinanza il giorno 23 agosto, con essa ordinava lo sgombero immediato degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti sull’isola. Fin dalle prime ore, le reazioni nel governo sono state decise. Il Viminale aveva reso noto che le competenze sui flussi migratori non spettano alle regioni, ma allo Stato. Musumeci aveva lanciato un ultimatum di 48 al Governo per liberare i centri sull’isola, ma il Tar è arrivato prima del suo intervento.